1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Genova è la mia città natale. Sono cresciuto in una famiglia amorevole in cui, fin da bambino, la lettura era particolarmente praticata ed assecondata; ciò mi ha dato modo di dedicarvi molto tempo soprattutto in estate, quando la pausa didattica mi permetteva di leggere parecchi romanzi rispetto al resto dell'anno.
Ho sempre ritenuto l'ambizione a diventare scrittore di difficile portata sino a quando, lavorando alla stesura del mio primo romanzo, trovai una piacevole naturalezza nel descrivere ciò di cui volevo narrare.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Principalmente trovo maggior ispirazione la mattina oppure durante la prima metà del pomeriggio, quando si hanno piene energie e la mente è più fresca.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Da molti anni leggo i romanzi di Paulo Coelho. Adoro la magia che traspare in ciò che scrive e i sentimenti che lascia riaffiorare nel lettore.
4. Perché è nata la sua opera?
Nasce dalla necessità di trascrivere nero su bianco un messaggio che possa dare forza a coloro che lottano per ciò in cui credono.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
La quotidianità e le vicende personali realmente vissute sono state un grosso spunto per la stesura del romanzo, nonostante la trama racconti una storia di fantasia.
Gli stessi personaggi presenti nel libro sono per la maggior parte caratterizzati sulla personalità di individui conosciuti nella vita vera.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe le cose. Un buon libro permette al lettore di indossare i panni del protagonista indipendentemente che si tratti di un racconto fantastico o che si citi la realtà.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molte vicende e peculiarità presenti nel libro sono tratte da eventi vissuti in prima persona, opportunamente modificati ai fini della narrazione.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Le persone conosciute negli ultimi anni ed i miei recenti trascorsi hanno delineato la trama del romanzo e la necessità di portarlo al lettore come un messaggio di speranza e di amore, tale da restituire una morale ben precisa che verrà da lui compresa a lettura ultimata.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Mia mamma è stata la prima a leggere la bozza del romanzo una volta completata, sia per la sua grande passione di lettrice, sia per la fiducia che ripongo in lei. Successivamente ho voluto che venisse letto da una persona che nella mia vita è stata ed è ancora di vitale importanza per me, certo di una sua opinione oggettiva e della stima reciproca che ci lega.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo che la grande comodità di un ebook non possa compensare il piacere di leggere e sfogliare un libro cartaceo. Nonostante i lettori multimediali permettano con grande facilità di portarsi appresso centinaia di titoli e di leggerli ovunque, per molti risulta molto più appagante stringere tra le mani le pagine di un'opera che ti restituisca un'emozione legata al contatto fisico.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Trovo che sia un'idea brillante per svariati motivi che comprendono il supporto alle persone cieche o ipovedenti, oltre alla possibilità di ottimizzare il tempo a disposizione ascoltando un buon testo mentre si svolgono altri compiti nell'arco di una giornata caotica.