1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un uomo di quasi quarantadue anni, sposato da 12 anni e padre di 3 magnifiche bambine. Dopo aver svolto per oltre 15 anni la professione di geometra di cantiere per la costruzione di case di civile abitazione, al momento sono in cerca di una nuova occupazione. Sono nato e cresciuto a Reggio Calabria, città che amo e nella quale continuo tuttora a vivere.
La mia passione per la scrittura è sempre stata presente in me. Mi piaceva, sin da piccolo, prendere appunti e fotografare le cose che mi circondavano e che attraevano la mia attenzione.
Il libro è nato molti anni fa, ma a causa delle mie insicurezza, la paura che non potesse piacere mi hanno impedito di provare a pubblicarlo. Sino ad ora.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c’è un momento preciso. Mi faccio trasportare dalle emozioni e dalle sensazioni del momento. Ci sono giorni in cui non riesco a scrivere neanche una parola. Giornate, invece, in cui scrivo un capitolo in poche ore.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Sono diversi. In questi ultimi anni ho letto i volumi scritti da J.K. Rowling e Dan Brown, per fare alcuni esempi che si accostano al mio genere letterario preferito.
4. Perché è nata la sua opera?
Come ho accennato prima, questa opera è nata circa 15 anni fa, quasi per caso. Volevo fare un regalo particolare a mia cognata per il suo quindicesimo compleanno e sapendo che ella amava leggere decisi di iniziare a scrivere.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto. Tutto ciò che mi circonda entra in simbiosi con me. Quando si vive in modo semplice e senza molte pretese, in un piccolo quartiere di provincia, tutto ha un enorme valore. Poi la fantasia, la voglia di modificare e migliorare la propria vita mi hanno spinto a leggere particolarmente libri di avventura e fantasy. Un universo parallelo dove vengono proiettate le speranze più profonde e annullata, quasi per magia, ogni tipo di inquietudine.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Beh, entrambe le cose. Penso che un po' a tutti piaccia fantasticare ed immedesimarsi in quello che si legge. Io cerco di raccontare una realtà diversa, quella che vorrei, dove il bene trionfa sempre sul male e dove le ingiustizie vengono sempre combattute.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Nel racconto c’è molto di me, della mia terra, dei miei amici, del modo in cui mi piaceva trascorrere le giornate. Il tutto rivisto in maniera un po' fantasy. Perché la spensieratezza del protagonista del libro incarna il modo in cui avrei voluto continuare a vivere; in fondo sono un uomo che non è mai davvero cresciuto.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Posso assolutamente dire che, come menzionato nei ringraziamenti all’interno del libro, la mia fidanzata di allora, ora mia moglie, ha collaborato con me alla stesura del testo e suo fratello e la di loro madre sono stati sempre vicino, consigliandomi e appoggiandomi. Suo fratello Demetrio, inoltre, ha confezionato i disegni che erano inseriti nella stampa/regalo del libro.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Oltre le persone che hanno collaborato con me alla riuscita del racconto, la prima persona a leggerlo è stata mia cognata.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
In un mondo in cui la tecnologia ha preso il sopravvento penso che l’ebook sia ormai il futuro della scrittura/lettura. Anche se non posso nascondere, essendo una persona nostalgica, che preferisco leggere sfogliando un buon vecchio libro (cartaceo). Credo che l’emozione che susciti la lettura attraverso il metodo tradizionale non sia paragonabile a quella celata dietro un freddo strumento elettronico.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sinceramente è una modalità a me non congeniale. Credo che sia anche controproducente se pensiamo ai più piccoli. Toglieremmo loro ogni immaginazione. Il sistema dell’audiolibro potrebbe funzionare come sistema più veloce di apprendimento o memorizzazione per gli studenti universitari.
Leggere un libro vuol dire dedicarsi del tempo, isolarsi dalla realtà che ci circonda, respirare l’intensità delle pagine sfogliate e immergersi in esse.