1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura per me è una fuga dalla realtà .
Mi abbandono ad essa.
Quando ho iniziato a scrivere, in verità , non l'ho fatto per diventare qualcuno o per essere ospite nei programmi televisivi o addirittura per essere spinto a presentazioni, non è questo il motivo per cui ho scelto la scrittura.
La mia idea è diffondere il mio pensiero filosofico.
Ho provato un'immensa gioia pubblicare il mio pensiero, divulgare le mie riflessioni e le mie critiche, le vere emozioni sono arrivate alla fine del lavoro, quando ho potuto dire: ho scritto un libro.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Per avere un'età giovane, ho scritto una decina di libri, ma per essere sicuro tra tutti i libri, il più biografico è stato uno di poesia, una raccolta per essere preciso.
"Liberi di amare" non parla direttamente di me però descrive in parole diverse le mie vicissitudini e le mie esperienze legate più alla mia infanzia e alla mia adolescenza.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho chiuso un lavoro molto faticoso, scrivere tale opera, non è stato del tutto facile. Un significato ce l'ha, spero che un giorno lo leggerà qualche persona importante e mi chiamerà per farmi i complimenti per il messaggio importante che nel libro.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
In verità non è stato un grosso problema scegliere il titolo, l'argomento di cui parla il libro non varia tanto e resta sempre su un unico tema.
Un lavoro pieno di riflessioni ma con un messaggio molto forte.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Edith Stein, filosofa e scrittrice molto importante per la sua forza e la sua determinazione. La sua vita e il suo messaggio hanno lasciato una possibilità di speranza e di cambiamento nonostante se cambiamento da lei deciso è stato radicale. "Il cambiamento è un prova che ti porta a decidere nelle scelte della vita, la decisione spetta a te, il nostro libero arbitrio ci fa da pastore".
6. Ebook o cartaceo?
Meglio il cartaceo, preferisco sfogliare un libro cartaceo anziché mette sotto carica l'elettronico.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non ho un vero motivo valido.
Vorrei lasciare un mio ricordo, non solo spirituale, ma anche materiale, far sì che la gente un giorno leggerebbe i miei libri e si ricorderanno di me come Giuseppe, ma bensì come colui che ha scritto dei libri importanti o no, lo lasciamo dire al tempo...e, alle persone che lo leggeranno.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
La storia di questo libro?
Un pomeriggio dopo aver sostenuto uno degli esami universitari più importanti della mia vita, non mi sono concesso la famosa pausa studentesca, e, dopo una lunga riflessione, ho deciso di approfondire un argomento specifico dell'esame.
E tra varie ricerche e letture attente posso dire che l'idea del libro è nata in una biblioteca Universitaria.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Non nego le mie emozioni, gioie e soddisfazioni.
Un libro fa gola a chiunque.
E quando lavori per un tuo pensiero, e, il tuo pensiero diventa corpo esulti in silenzio perché la pubblicazione è il punto di partenza nella divulgazione del tuo messaggio.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Sono io.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È utile, ma non è importante.
Sono contrario, preferisco sempre il libro cartaceo, siamo nel tempo dell'evoluzione tecnologica, però il libro affascina solo se è stampato.