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BookSprint Edizioni Blog

28 Apr
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Intervista all'autore - Tommaso Butera

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere poesie è simile ad andare in trance. C’è un punto in cui la penna scorre da sola. Io questa la chiamo pura magia del poeta. In quei momenti mi sento quasi come sotto dettatura. Un flusso inarrestabile di parole nella mente...Tutto questo diventa successivamente poesia...
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Molte emozioni hanno ormai qualche anno. E oggi ne sono un po' più emotivamente distante. Altre poesie, soprattutto quelle legate alla madre terra, sono temi quanto mai attuali nella mia vita. Sono ecologista e vegetariano e certi argomenti nel 2020 mi sono molto cari e molto attinenti all’attualità che stiamo vivendo in questi giorni.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
C’è dentro il lavoro e l'indagine psicologica che ho fatto su me stesso per oltre vent'anni anni. C’è la ricerca di un uomo che si fa domande sul proprio destino e sul suo rapporto con la realtà. Per arrivare al fine ultimo che, a mio modesto parere, siamo noi i creatori di questa realtà con pensieri, parole e azioni. Quindi, in ultima analisi, abbiamo anche il potere di modificarla in meglio. Il cambiamento del mondo comincia con il cambiamento in meglio delle proprie regole interiori.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta è stata molto facile, direi. Ecoillogiche poesie è un titolo che nasce dal mio desiderio di scrivere poesie ecologiche legate perlopiù all'ambiente che ci circonda. La parola illogiche è legata alla filosofia. Il mondo mi è parso talvolta illogico e senza senso. E in effetti la vita è, dal punto di vista strettamente filosofico, priva di particolari scopi. Ma l'uomo ne ha bisogno per non impazzire. Altrimenti scoprirebbe delle verità ai più insopportabili. Perciò la poesia è un ottimo canale per esprimersi, come qualsiasi altro lavoro creativo. L' importante in questa vita è amare ciò che si fa attraverso un lavoro che possa aiutare gli altri a riflettere e a crescere interiormente. Questo fa di molte persone dei veri servitori del pianeta.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Non porterei nessun libro. Ogni frase degli autori che amo è già impressa nella mia testa. Mi preoccuperei più che altro ad imparare a sopravvivere! Che motivo avrei di leggere un libro e con chi lo condividerei?
 
6. Ebook o cartaceo?
Propendo decisamente per il cartaceo. Il fascino del cartaceo è tutta un’altra cosa. Personalmente non ho mai letto un e-book in vita mia. Però non discuto questa tecnologia, che ha tra l'altro aiutato diversi autori ad essere più visibili. E se molta gente preferisce l'e-book, ben venga questa tecnologia.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Veramente io facevo il musicista (batterista). Componevo tutti i testi del mio gruppo. Nello stesso tempo avevo molti testi scartati dal gruppo stesso. La mia carriera di poeta comincia dunque intorno ai 20 anni. Avevo l'urgenza, almeno inizialmente, di raccontare il mio mondo interiore, i miei dubbi e i miei disagi. Naturalmente per esorcizzare i miei demoni interiori. La chiamerei urgenza di comunicazione sociale. Negli anni questa urgenza si è spostata a tematiche più filosofiche e legate all'ambiente. Il libro è un compendio di tutto questo.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L' aneddoto più incredibile è che ho passato circa 10 anni a scrivere alle case editrici. Poi me ne sono dimenticato. Poi è arrivata la BookSprint Edizioni. Ciò mi conferma che quando una persona spera in qualcosa, l'universo prima o poi ti accontenta. Sto parlando del rapporto di causa ed effetto. È dunque solo una questione di tempo. Ma tutto, nel bene e nel male prima o poi si realizza. Perciò consiglio a tutti di badare bene ai propri pensieri, perché' in fin dei conti siamo i creatori della nostra realtà. Io questa istanza la chiamo responsabilità verso la vita.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Mah, il problema è quando si arriva. Ora il libro è pubblicato. La soddisfazione però svanisce quasi subito. E' come desiderare una donna e quando finalmente la conquisti ti ritrovi un po' a mani vuote. L' uomo è fatto di desideri. Adesso il desiderio si sposterà sulla necessità di scrivere un nuovo libro o forse in qualcos’altro. L' importante è dare sempre un compito alla coscienza. L'importante, per non ristagnare, è servire sempre un progetto con tutto il cuore ed andarci fino in fondo. Questo io lo chiamo servizio. Se poi il servizio ha lo scopo di fare sentire meglio la gente, allora può essere un aiuto prezioso al mondo al fine di una sua corretta evoluzione. Credo in questo senso che la poesia sia un lavoro etico ed estremamente educativo.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia famiglia. Con molti complimenti. Diciamo che sono stati i miei primi veri fans!
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non so. Sono abituato alla carta. Però può servire per alcune categorie disabili o per chi non ha troppa voglia di concentrarsi a leggere. In generale approvo l’audiolibro.
 
 
 
 
 

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