1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da Roma, ma vado fiero delle mie origini sarde; non credo di essere uno scrittore e non credo si decida di diventarlo: uno che ha la passione per la scrittura cerca di esprimere ciò che vuole o che sente, ma difficile che si diventi scrittori di professione.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Soprattutto la sera e parte della notte, perché c'è un maggior silenzio che aiuta a riordinare le idee.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Ve ne sono molti; adoro Leonardo Sciascia, Giovanni Verga, Carlo Levi, Grazia Deledda, ma questi sono solo una parte di quelli che prediligo.
4. Perché è nata la sua opera?
Per la mia passione verso il cinema italiano; ho voluto, con questo libro, portare all'attenzione del pubblico una minima parte della produzione cinematografica italiana, prediligendo soprattutto film meno noti probabilmente al pubblico - tranne alcune eccezioni - ma degni di essere visti e ricordati.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ha influito parzialmente.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Può essere entrambe le cose, dipende da cosa uno intende scrivere, se saggio, romanzo di fantasia o altro.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è la mia passione per i film italiani di una volta e per attori che una volta erano, secondo me, molto più preparati della maggior parte di quelli odierni.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
No.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
L'ho letto soltanto io.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non so, potrebbe, anche se penso che ancora per diverso tempo il vero amante della lettura non rinuncerà facilmente all'emozione di tenere tra le mani il libro cartaceo, "assaporandone" le pagine.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Potrebbe sicuramente essere utile per chi è ipovedente o cieco, inoltre potrebbe essere un compagno di viaggio ideale nei lunghi tragitti.