1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo dal Perù, da dieci anni sono in Italia a Milano. Ma io mi sento un cittadino dal mondo, perché mi piace conoscere tanti luoghi, ho tre sorelle, sono il terzo, ho una meravigliosa mamma e una figlia di 19 anni.
Il mio pseudonimo è Codi Albert e sento che anch'io ho qualcosa da dire.
Nella foresta della mia prematura adolescenza ho scoperto un universo di stelle che erano attorno a me, mi ci sono immerso dentro. Da quel momento ho scritto un sacco di poesie e racconti.
Direi che è stato il mio primo e grande amore.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento appropriato. Semplicemente ogni volta che sono preso dall'inspirazione è come uno spiraglio che non finisce mai.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Mi definisco uno scrittore errante, perché ho letto poco, però scritto assai... direi Isabel Allende.
4. Perché è nata la sua opera?
Ho fatto una scommessa con me stesso, che non me ne andrò, prima di pubblicare almeno la metà di tutto ciò che ho scritto nella mia vita.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Tanto; alla mancanza di un amore paterno è stato il mio nonno a supplire quel ruolo, purtroppo se n’è andato molto presto.
Quindi da quel momento ho capito che abbiamo un bel cuore, però al stesso tempo siamo lontani dall’amore. Ancora ci penso che la poesia scalda l'anima, ammorbidisce la mente e fa innamorare il nostro grande cuore.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Dipende di quello che si vuole scrivere, ma secondo me è più un modo per raccontare la realtà.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Non più di un 35%.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, mia famiglia, poi io attraverso una piattaforma su internet ho pubblicato due libri di poesie in spagnolo.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia figlia Keri, che è la prima che mi spinge ad andare avanti.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Ancora è presto per confermarlo, perché ci sono persone che preferiscono il cartaceo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
A certo punto è positivo perché c'è gente che non riesce a leggere, anche ci sono persone che solo gli piace sentire.