3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Esso è dovuto ad un progressivo aumento dell'uso del digitale. Per esempio, per chi viaggia in treno, in aereo, ecc., è più comoda la versione eBook rispetto a quella cartacea.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Personalmente una passione ponderata.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
L'idea di offrire a chi studia l'inglese come lingua straniera, un'ulteriore mezzo per migliorare le proprie competenze e nello stesso tempo di conoscere un testo letterario importante.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Di venire a conoscenza di un testo noto non solo per sentito dire, ma anche per averlo letto direttamente.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ne ho preso coscienza nel corso della mia vita
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Di episodi particolari legati alla stesura del libretto a dire il vero non ne ricordo.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
È successo stranamente il contrario. Prima di partire nell'avventura di adattare in inglese il testo, pensavo che potesse essere poco interessante, o quanto meno un argomento poco stimolante; insomma non ne ero convinto, pensavo tra me che forse il gioco non valeva la candela. Addentrandomi nel racconto mi sono reso conto del valore straordinario del testo e ho portato a termine il lavoro di adattamento in inglese convintamente.
10. Il suo autore del passato preferito?
Leggo, rileggo sempre con rinnovato interesse l'opera di Shakespeare.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Nel caso di testi scritti per migliorare lo studio delle lingue straniere, è una grande opportunità, che alunni e studenti, come me, in passato non avevano a disposizione.