1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere libera l'anima. Per me è più facile mettere nero su bianco che parlare delle mie emozioni, sensazioni. Io veramente non scrivevo mai, solo dopo avere intrapreso un percorso che mi ha avvicinato alla Meditazione ho avvertito la necessità di documentare le idee, le emozioni che via via affioravano.
L'emozione primaria, la più diretta arriva quando sento il bisogno di prendere carta e penna, sì io uso ancora la scrittura manuale che poi riverso a computer, per cominciare a fissare idee e intuizioni. Spesso non so esattamente dove andrò a parare ma il foglio si riempie come per magia.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo mio libro è presente molta vita reale, i racconti relativi al periodo da tassista, ad esempio, sono tutti una fedele cronaca dell'accaduto.
Altri racconti sono frutto di fantasia.
Le poesie riflettono molto i momenti bui, le difficoltà in cui mi sono ritrovato mio
malgrado.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per me scrivere quest'opera, oltre a scoprire la facilità di scrittura, ha rappresentato la conquista di uno spazio mentale nel quale non mi ero mai calato.
Giorno dopo giorno ho fissato i miei pensieri, le mie emozioni, le mie paure fino a quando ho ritenuto che fossi pronto a divulgare e a far conoscere la mia personalità.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata una diretta conseguenza di tutto il percorso precedente:
dal nulla allo scrivere, questa è la sintesi che meglio mi rappresenta.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
I libri di Giorgio Faletti mi piacciono molto. Mi piace la narrazione, la fantasia e le trame spesso contorte che mi appassionano.
Credo che non avrei migliore compagno per affrontare la permanenza in un'isola deserta.
6. Ebook o cartaceo?
Io sono ancora per il cartaceo. Probabilmente ho una visione romantica, del resto la mia età me lo consente.
Non osteggio il progresso, la comodità di avere tutto nel palmo di mano, però il profumo della carta, la possibilità di credere che anche l'autore ha toccato il libro, avere sempre tutto in vista, sulla scrivania, sul comodino... credo sia impagabile.
Finirà il cartaceo? Se dovesse avvenire, spero il più tardi possibile.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
A questa domanda ho già in parte risposto precedentemente: probabilmente con l'avanzare dell'età, e la scoperta di nuove "frontiere" ho realizzato che qualcosa stava cambiando dentro di me.
La voglia di raccontarmi e di condividere mi ha spinto a rendere pubblici i miei pensieri.
Tutto questo è accaduto una decina d'anni fa.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro, in pratica, è una raccolta di brani scritti nel tempo. In occasione di una festa con ex colleghi di lavoro, come succede spesso, ci fu il momento dei ricordi e decisi di leggere i miei "appunti della memoria".
Fui consigliato a pubblicare e tutto cominciò quella sera.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È tutto molto emozionante. Vedere che i tuoi pensieri, le tue fantasie, i tuoi sogni
diventano concreti trasformandosi in un oggetto che tutti possono possedere mi rende molto soddisfatto e orgoglioso.
Certo non sono l'unico che scrive, ci sono però milioni di persone che non lo fanno per cui io mi sento un privilegiato, un fortunato perché posso esprimermi concretamente.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia compagna Clara, che mi ha sempre sostenuto in questo mio sogno, è stata ovviamente la prima. Il suo giudizio è stata la spinta a osare fino in fondo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Lo preferisco all'ebook. Ho avuto occasione di ascoltare alcune mie brevi composizioni declamate da attori professionisti e devo dire che mi sono piaciute molto.
Forse occorre un'attenzione e un'abitudine maggiore per avvicinarsi a questa pratica, credo però che il risultato sia eccellente.