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BookSprint Edizioni Blog

21 Ago
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Intervista all'autore - Giovanna Pettazzoni Lazzara

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata in provincia di Modena dove alcuni ragazzi e ragazze biondi e lentigginosi, di pelle chiara, erano orfani di padre. Tutti morti in guerra: così si diceva. Lo spirito di osservazione che già albergava in me, veniva proiettato anche su diversi temi fino a quando il dubbio non avesse ottenuto delle risposte chiare.
Ma in questo caso il dubbio è rimasto perché ha vinto il rispetto e il dolore di chi potrebbe avere vissuto esperienze non volute. Lo scrittore che c'è in me? Innanzitutto certe cose nascono all'insaputa di se stessi: cioè io non ho cercato di diventarlo, ho dato alla vita quel che potevo e ho ricevuto dalla vita ciò che essa mi dava. Guardando sempre avanti, facendo ciò che mi piaceva fare senza pretendere, ma anche senza mai accontentarmi. "È già domani" sono due volumetti di poesia, i primi che ho pubblicato con l'Editrice Pontenuovo di Bologna. Da quel momento fui promotrice del Concorso Nazionale "I Giovani e la Poesia-I Giovani e la Narrativa" con i riconoscimenti del Provveditorato agli Studi di Bologna, il Comune di Bologna, la Regione Emilia-Romagna, la Regione Sicilia per ben sette anni consecutivi fino all'ultima edizione. La premiazione, dell'ultima edizione fu tenuta presso l'Antoniano di Bologna. Il gravoso impegno mi costrinse con rammarico a lasciare per la notevole partecipazione, ma anche la soddisfazione di aver lasciato ai quei giovani un esempio di trasparenza cui la Commissione si era attenuta. Conservo ancora gli elaborati pubblicati meritevoli di menzione e devo dire che si potrebbe ancora rimanere a bocca aperta....
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un particolare momento. L'importante è saper cogliere ciò che osservi. A me piace scoprire narrando. Comunque il silenzio del primo mattino è ciò che preferisco.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore preferito potrebbe essere quello che ancora non ho letto. Pertanto non mi dilungo ad elencare dei nomi. Posso solo dire che il mio Autore preferito nella mia adolescenza fu Pirandello.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Questo libro si può dire sia stato concepito dai disegni di due fratellini al di sotto dei 5 anni ed è nato per caso. È il mio primo libro per bambini piccoli. I disegni di Leone, in particolare, li ritenevo molto interessanti, sia per il tratto deciso, sia per il movimento con cui colorava, sia per il gesto personale e creativo che non "rispettava" la regola voluta come prassi. Così dai disegni anche di Lorenzo Antonino alle marachelle tragicomiche, divertenti, vivaci ho pensato che si potessero trasmettere messaggi, utili suggerimenti e dagli esempi di vita vissuti e con la vera spontaneità con cui i bambini, danno e ricevono, essere capaci di trasferire le loro emozioni con lo stesso tipo di linguaggio.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Facendo riferimento a ciò che ho detto al n. 1, il coinvolgimento dei giovani partecipanti al Concorso Nazionale "I Giovani e la Poesia- I Giovani e la Narrativa" ha interessato molto il contesto sociale sul quale i temi vi facevano riferimento. È un processo critico a cui non ci si può astenere. Per ciò che mi riguarda se ho lasciato qualche segno non me ne sono accorta.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere per me non è una evasione dalla realtà, o meglio, non scrivo perché cerco nella fantasia ciò che la realtà non mi dà, anche se il fantasticare può essere un modo per ritornare con più slancio e consapevolezza e accettazione della realtà.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto poco se non si considera l'autoironia.
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mio marito, avvocato, giornalista e scrittore quando gli confessai di voler scrivere il volumetto "Fatti i fatti tuoi" romanzo antropologico o quasi, ambientato in Sicilia. Mi incoraggiò "solo" psicologicamente. Lui era siciliano e io andai alla ricerca dei motti dialettali accompagnati da quelle tipiche gestualità per rendere vivo e vero come si vive la vita vera. Ci divertimmo non poco.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Il debutto de "Le galline con gli occhiali" è avvenuto in occasione del compleanno di Leone 6 anni ai suoi compagni di scuola e ai bimbi più piccoli con i loro genitori. A ognuno una dedica e i complimenti non si sono fatti attendere.
Chissà se a qualcuno è venuto in mente di fare un libro...
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Io ho la casa piena di libri, una gran fatica nei traslochi, ma la carta che si consuma, che ingiallisce, parla della sua storia. Ebook è importante, è l'innovazione. Futuro e Passato potrebbero darsi la mano perché l'uno non può fare a meno dell'altro.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È assolutamente indispensabile. I non vedenti ne hanno sempre sentito il bisogno e non si può sottovalutare quello che si dovrebbe ritenere un diritto e un dovere.
 
 
 

 

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Mercoledì, 21 Agosto 2019 | di @BookSprint Edizioni

1 COMMENTO

  • Link al commento Anjeza Muco inviato da Anjeza Muco

    Bellissimo libro di favole per bambini e non solo, carico di spunti educativi e pieno di esempi pratici di come vivere l'infanzia dei propri figli con quella leggerezza che non è mai tardi imparare.
    Complimenti all'autrice!!
    A.M.

    Mercoledì, 20 Novembre 2019 11:02

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