1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Architetto in pensione che dà un pugno in faccia al mafioso del luogo e intraprende un'odissea che lo porta in carcere dove trova la luce e Don Bosco col Suo insegnamento. Tutto questo nel libro.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Mattino presto.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Manfredi.
4. Perché è nata la sua opera?
Per cercare di cambiare in meglio una tragica realtà.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Direi fondamentale.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Un modo di raccontare la realtà, cercare di capirla e migliorarla.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Don Gianni Forestan, mio professore di lettere, 46 anni fa al Tusini di Bardolino.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A don Gianni.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Certo ma non solo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Geniale.