1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Adele Morini è nata a Como, ma il suo paese era Nesso, sul lago omonimo, un paese caratterizzato da ambiente montano e da un ruscello che alla fine creava una struttura chiamata orrido, che sboccava nel lago superando un antico ponte romano, il "punt de la Civera".
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Suggerirebbe grande attenzione per i classici, i quali aprono la porta a tutta la letteratura moderna, spesso rielaborazione di tematiche antiche.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
L'eBook ha il vantaggio di consentire di spaziare per mondi diversi, ma non deve essere una semplificazione come spesso lo è internet, che sostituisce la consultazione alla conoscenza.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Il libro è un colpo di fulmine, la scrittura un amore ponderato che trova le sue radici nell'esperienza di vita e di sentire.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Adele Morini lo ha vissuto veramente come un viaggio nei suoi ricordi, una rivisitazione di una comunità, dei suoi valori.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
L'invito a ricordare che noi siamo il nostro passato, che non dobbiamo né rinnegarlo né dimenticarlo.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Mia moglie ha sempre scritto o disegnato qualcosa.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Nel libro c'è un passaggio dedicato all'incontro con due anziane sorelle, che forse è stato la causa scatenante del libro stesso.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Sì, mia moglie era malata, si è resa conto di non potercela fare, in particolare per i ritratti.
10. Il suo autore del passato preferito?
Victor Hugo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Lei preferiva a tutto il cartaceo.