1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato ad Arezzo, dove da sempre vivo e lavoro. Sono repubblicano, mazziniano e "pacciardiano" presidenzialista. Ho in tasca le tessere del P.R.I., della Associazione Mazziniana e della Fratellanza Garibaldina. Ho scritto il mio primo libro nel 2010: "Biografia di Randolfo Pacciardi" cui hanno fatto seguito "Cento foglie di edera", "Le strategie vaticane" e la "Biografia di Mario Angeloni".
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho orari prestabiliti. Prevalentemente la mattina presto e il primo pomeriggio. Per il contenuto dei miei libri è molto importante fare ricerca.
Visito in continuazione Archivi, Biblioteche e navigo su tanti canali di ricerca.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
É un ventaglio che va da Indro Montanelli a Giovanni Spadolini. Nel mezzo ci sono le letture delle riviste storiche come Archivio Trimestrale e il Pensiero mazziniano.
4. Perché è nata la sua opera?
Per togliere la polvere dal lavoro fatto dai parlamentari repubblicani alla costituente e riportarli alla memoria pubblica.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Alla mia età ho fatto mio il detto di Gino Bartali: " L'è tutto sbagliato!!!!!!!!!!! L’è tutto da rifare!!!!!!!!!!!"
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Mi considero uno storico, o meglio una memoria storica delle vicende del partito repubblicano italiano, da Melchiorre Gioia (quale dei governi liberi meglio convenga alla felicità degli italiani - 1798) a Giovanni Spadolini.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Nei miei lavori ci sono sempre dei riferimenti sulla mia vita e il mio pensiero!
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Indubbiamente l'on. Randolfo Pacciardi ( 1899 - 2011).
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A due professori. Maria Cristina Laurenti della sapienza di Roma e Andrea Matucci della Università di Siena.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Ritengo possibile che lo diventi, al momento per il cartaceo c'è sempre un grande avvenire!
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
É sempre difficile fermare il progresso e le tecnologie.