1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Libertà, e quest’ultima mi dà un senso di pienezza, iniettando volume a quello che è il mio animo.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
La speranza, il sogno… l’amore.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Emozione… Ha significato commuovere ogni parte di me, è stato bellissimo.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Oh è stato così naturale che non ho praticamente mai esitato a cambiarlo. Mi è stato suggerito al momento stesso in cui ho dovuto dargliene uno, dal finale del libro.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Il gabbiano, di Jonathan Livingston. Porterei questo con me, poiché insegna tante cose e aiuta a capire che il percorso che approda alla perfezione è sempre ancora tanto lungo, e non bisognerebbe mai arrendersi davanti a nulla, e che tanto ancora può succedere.
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo… L odore della carta, il tatto e il contatto fisico di un libro credo sia insostituibile.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
In un periodo particolarmente delicato, in cui ho trovato appoggio per creare anche Lulú.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Nasce dalla mia fantasia, che da sempre mi regala bei sogni, che da sempre mi lascia col naso all’insú, davanti a cieli vividi e illuminati da bellissime stelle e animati da imperanti voli notturni.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Incredulità e tanta tanta emozione. Sono emozionata.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio grande amore.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
In merito non ne so tanto, sono all’antica lo ammetto. (Sorrido)