3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Una scommessa con me stesso, inizialmente sono stato e sono tutt'ora un cantautore, compongo e scrivo i miei testi da sempre e un giorno mi sono detto: "Perché non scrivi un libro..." Detto, fatto; me ne sono stupito anche io quando l'ho finito, e sono partito da noi due, un uomo e una donna, come diceva il grande Gaber.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è un pronostico, mi sono domandato (Io parlo con me stesso da sempre) "se continuiamo a sporcare questo mondo con la nostra immondizia fra cinque anni cosa succederà?" E ho fatto solo un semplice calcolo, 2017, 2023 La fine, ecco il titolo, la fine della civiltà, un ritorno all'era preistorica.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Senza ombra di dubbio " IT " del grande maestro e mentore Stephen King di cui ho letto praticamente tutto, da lui leggendo ho anche inconsciamente imparato a scrivere, quindi eccomi qua, vediamo, mi vedo, sono su di un isola deserta, apro il libro del maestro, lui mi prende per mano e mi dice "Non avere paura" mentre nel buio due occhi gialli mi guardano, sarà una lunga notte....
6. Ebook o cartaceo?
Sicuramente cartaceo, assolutamente, la soddisfazione di sfogliare le pagine di un libro, accarezzare la copertina, leggerlo e rileggerlo mentre invecchia, sentirne l'odore ma aimè io sono uno scrittore emergente e devo vendere le mie storie quindi a favore dei lettori tecnologici accetto anche l' ebook.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho cominciato a scrivere da che avevo quindici anni, scrivevo per sfogarmi, scrivevo diari, quaderni pieni di rabbia e impotenza perché non riuscivo ad uscire dal mio guscio e volare come i miei compagni, avevo le ali ma non le vedevo, avevo paura, poi ho imparato a volare e credevo che il mondo fosse un posto di pace, di amicizia e di amore ma ogni volta che speravo qualcuno mi abbatteva, poi ho trovato la mia compagna, sola e abbandonata come me, ora non ho più paura e sono felice perché insieme abbiamo più forza e voliamo più in alto.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Di mestiere faccio il collaudatore d'auto ed ero in autostrada a macinare kilometri quando ho sentito la notizia che la Corea del Nord e la Grande America si stavano minacciando e questa notizia, falsa o meno ha cominciato a farmi pensare a cosa sarebbe successo se per un errore burocratico o militare si fossero dichiarati guerra, una nazione così piccola in mano ad un dittatore con tanta forza nucleare contro una nazione grande come la Grande America in mano ad un uomo con enorme forza nucleare, se volete sapere come potrebbe andare leggete il mio libro, 2023 LA FINE...
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Secondo me scrivere è come dipingere, prima si fa il disegno che si ha in mente con il carboncino, poi, si comincia a stendere la prima mano di colore a quello che dovrà diventare un dipinto, poi lo si guarda e gli si da delle sfumature e quando si comincia ad intravedere una forma si colora più decisi, pennellate morbide e dure, poi, non soddisfatti si cerca la semi perfezione, il tocco da maestro, si ridefinisce il tutto, lo si guarda da ogni angolazione, si perfeziona il carattere dei personaggi, la loro storia e poi i personaggi inventati diventano reali e per sempre impressi sulla tela di un libro.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia compagna, l'amore della mia vita, le ho chiesto espressamente di fare finta di non conoscermi, le ho fatto giurare che sarebbe dovuta essere assolutamente critica e se per caso il mio romanzo non fosse stato abbastanza l'ho pregata di dirmelo senza mezzi termini, e vi garantisco che ne è assolutamente capace, ho aspettato trepidante un suo giudizio, quello più importante, e sono stato felice quando dopo averlo letto mi ha comunicato che era davvero un buon romanzo, prende e appassiona, parole sue, mi ha anche detto che è orgogliosa di me e questo già mi basta altamente come gratificazione, la più sincera, la più unica.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Contrariamente a quanto ho precedentemente scritto, trovo l'audiolibro una cosa nuova e vecchia insieme, si usava in America prima dell'avvento della televisione. Permette di immergersi nella storia senza affaticare gli occhi, tiene compagnia e può conquistare le persone specie se la voce o le voci sono calde e sensuali come le voci di una volta, si può ascoltare ovunque con una birra ghiacciata e una canna da pesca in mano seduti su di un piccolo molo che da sulle acque di un lago... Immaginatevi lì e aprite il cuore e la mente e immergersi nella storia…