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BookSprint Edizioni Blog

17 Set
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Intervista all'autore - Vincenzo Edoardo Goia

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono nato in una Milano del primo dopo guerra ed ho avuto un infanzia e pubertà felice anche se con le privazioni di quel periodo. Ho studiato a Milano sino a conseguire il diploma delle superiori. Era una Milano vivibile ed a misura d'uomo. Grazie alla mia conoscenza delle lingue inglese e francese ho potuto iniziare a lavorare in un’azienda americana come venditore di componenti elettronici. Ho fatto il servizio militare e mi sono sposato nel 1972.

Ho avuto l'incarico di direttore export da parte del gruppo Zanussi ed il viaggiare in Europa e nel mondo mi ha permesso di conoscere altre multinazionali, dove ho operato come Direttore Generale ed Amministratore Delegato. Ho terminato la mia carriera a Parigi dove ho vissuto per tre anni quale Amministratore delegato di un’azienda americana venduta nel 2003 ad un gruppo tedesco. Rientrato in Italia ho intrapreso un attività di libera professione quale consulente aziendale operando nel settore del controllo di gestione. Ho deciso di diventare uno scrittore agli inizi del 2016 quando ho avuto una brillante idea che si è evoluta in un libro diverso, unico nel suo genere. Il soggetto e la storia è arrivata come un fulmine a ciel sereno ed era nella mia testa dall'inizio alla fine. La mia creatività ha compiuto un piccolo miracolo di storia e di fantasia.




2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Scrivo durante l'arco della giornata, ma la mia creatività è più attiva durante le ore della notte.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Andrea Frediani per gli autori italiani e Wilbur Smith per gli autori mondiali.



4. Perché è nata la sua opera?

Buona domanda. Credo che la vera ed unica risposta sia che il mio cervello abbia elaborato un soggetto che era già presente e qualche circostanza l'abbia fatto riemergere. Non voglio ricorrere al mistico od al divinino, ma ho già detto e citato la mia prima opera come un piccolo miracolo.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Molto. Sono nato in una famiglia dove in particolare mio padre era un accanito lettore di svariati argomenti ed ho sempre avuto accesso alla sua biblioteca. Amo la lettura e discuterne i contenuti. Aggiungo che ho sposato una splendida donna franco-Inglese, acculturata ed erudita, con la quale ho sempre avuto la possibilità di confrontarmi in piacevoli discussioni sui più svariati argomenti di natura storica, sociale e filosofica.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Credo che valgano entrambe le definizioni, ma come scrittore sono portato maggiormente all'evasione dalla realtà.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

La mia prima opera è frutto della mia creatività e modesta erudizione. Nel testo non vi è nulla di personale se non la mia passione per determinati periodi storici.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

L'aiuto morale e la condivisone dei periodi di difficoltà nella stesura del testo da parte di mia moglie al quale il libro è dedicato.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

A mia moglie esclusivamente ed ovviamente al mio Editore, Vito Pacelli che ringrazio sentitamente e pubblicamente.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Credo che esisteranno sempre i lettori della carta stampata. Il piacere di sentire il profumo della carta ed il fruscio delle pagine è insostituibile. La tecnologia procede a passi inaspettati e quindi sono nati i lettori di e-book che continueranno ad aumentare anche per i minori costi da affrontare. Non sarà la mia strada personale. Continuerò ad acquistare libri in libreria e godermi quanto sopra affermato.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Ribadisco che la tecnologia va affrontata e rispettata. Sicuramente vi è un futuro per tale novità, ma credo che riguarderà un certo tipo di lettore-ascoltatore. Ricordo il piacere che avevo quando mio padre mi leggeva alcune pagine di libri di Verne, di Virgilio e di Omero, per poi affrontarsi nella interpretazione delle parole e del testo. Non so se avverrà la stessa cosa per l'audiolibro.

 

 

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Sabato, 17 Settembre 2016 | di @BookSprint Edizioni

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