Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
19 Nov
Vota questo articolo
(1 Vota)

L’importanza del dialogo

L’importanza del dialogo © puckillustrations

Semplici e brevi regole per migliorare la scrittura

Avete mai pensato a come sarebbe scrivere un libro senza dialoghi? Dagli ultimi libri usciti ai grandi classici, cosa diventerebbero queste opere se si eliminano i personaggi che interagiscono fra loro, parlandosi, scambiando battute, o parole dolci?
«Oh Romeo Romeo perché sei tu Romeo!? Rinnega tuo padre, rifiuta il tuo nome, o se non vuoi, giura che mi ami e non sarò più una Capuleti.
Solo il tuo nome è mio nemico: tu sei tu.»

In che altre parole, in che altri modi, se non con un dialogo, Wiliam Shakespeare avrebbe potuto meglio individuare il problema che impedisce l’amore tra Romeo e Giulietta? Che tormenta la loro storia d’amore fino ad indurli al suicidio? Romeo e Giulietta avrebbe avuto lo stesso successo senza quella lunga serie di memorabili botta e risposta?
E come avrebbe potuto l’originale ed eccentrico Oscar Wilde introdurre il suo punto di vista sul tema della vecchiaia,  se non con le parole che il giovane Dorian Gray adotta, parlando  al suo ritrattista, per fargli capire che la bellezza svanirĂ ?
«Si» continuò «per te valgo meno del tuo Ermes d'avorio o del tuo fauno d'argento: quelli ti piaceranno sempre, ma fino a quando io ti piacerò? Probabilmente fino al giorno in cui avrò la prima ruga.»

 

Orgoglio e pregiudizio sarebbe stato lo stesso se la Austen avesse optato per una forma di scrittura diversa e meno dialogata? Certo, un romanzo senza dialogo può esistere, può essere scritto, ma mancherebbe senz’altro dell’indubbia attrattiva che esso esercita sul lettore. Il dialogo esiste, infatti, in quanto permette di trasmettere informazioni al lettore, rendere note le emozioni dei personaggi e farne capire meglio il carattere, facilitando l’empatia tra lettore e protagonisti della storia. Lasciare spazio ai dialoghi significa lasciare spazio ai personaggi, renderli più veri, aiutare il lettore a calarsi nella vicenda.
Molti scrittori emergenti hanno dei problemi con l’uso dei dialoghi, ma le regole da seguire sono abbastanza semplici: bisogna rendere le conversazioni verosimili, vicine alla realtà, evitando banalità e arricchendo il tutto con accenni sulla gestualità.

 

Lunedì, 19 Novembre 2012 | di @Dario D’Auriente