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02 Apr
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Il lettore 2.0

Il lettore 2.0 © chagin

Possiede centinaia di libri in pochi centimetri e li legge girando le pagine con la punta delle dita. Discute di letteratura sui blog, consiglia i suoi testi preferiti sui social network, pesca dalla rete libri scritti da autori emergenti ed esprime il proprio giudizio innescando il passaparola – forza in grado di sconvolgere la classifica degli ultimi libri usciti. È il lettore moderno: hi-tech, vorace, sperimentatore.

Non può più accontentarsi della sola carta. La sua libreria lo segue in cloud ovunque vada, pronta per la fruizione su ereader, tablet, smarphone. Ma quanta strada a fatto?
Secoli addietro, i primi torchi stampavano libri religiosi, classici latini e greci. Lettori erano uomini di chiesa, eredi della tradizione dei chierici amanuensi, depositari di un sapere antico, tramandato con anni di fatica negli occhi e nei polsi. Lettori erano raffinati aristocratici alla ricerca di preziose edizioni. Nelle biblioteche i libri erano letteralmente incatenati ai banchi di lettura: nessuno poteva sparpagliarli per la sala freddissima; quanto portarli a casa nemmeno a pensarci - non senza un paio di robuste tenaglie. La lettura avveniva in loco, aspettando il proprio turno, finché la luce del giorno e delle candele lo permetteva – si può immaginare qualcosa di più lontano dal cloud?
Ma l’inventiva degli editori e il genio degli autori rivoluzionano lo scenario dell’editoria. Il libro rimpicciolisce, è scritto con caratteri più leggibili, diventa più leggero ed economico, mentre il contenuto si diversifica. Comincia a incutere meno timore, il popolo non ne ha più paura, chi sa leggere lo fa ad alta voce a beneficio degli altri, mentre gli analfabeti imparano a memoria interi capitoli e s’improvvisano cantastorie.
È l’alba di un mercato carico di promesse che attraversa i secoli e giunge sino a noi. Protagonista assoluto, forse non abbastanza riconosciuto, è sempre lo stesso: il lettore. Il suo potere straordinario è racchiuso in una scelta cruciale – acquistare/non acquistare. Ma le case editrici che lo considerano un mero consumatore e che cecano di adescarlo con furbizia non andranno lontano. Le armi di cui è dotato il nuovo lettore, quello che si potrebbe definire lettore 2.0, si moltiplicano. Non solo acquistare/non acquistare, ma anche condividere/non condividere, consigliare oppure stroncare attraverso l’amplificatore del web.
La potenza del lettore risulta enormemente accresciuta dalle nuove tecnologie, e l’industria del libro sa bene che non può non tenerne conto.

 

 

Martedì, 02 Aprile 2013 | di @BookSprint Edizioni