Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
29 Mag
Vota questo articolo
(0 Voti)

Dalle pagine dei giornali a quelle di un libro: quando la cronaca diventa romanzo

Dalle pagine dei giornali a quelle di un libro: quando la cronaca diventa romanzo © Giuseppe Porzani

Spesso si sente dire che il quotidiano del giorno prima è buono solo per incartare il pesce. Un’espressione usata dagli addetti ai lavori per dire che le notizie perdono rapidamente il loro interesse e vengono subito accantonate dai lettori. Ma ci sono casi di cronaca che non possono essere dimenticati.
Alcuni perché hanno segnato un’epoca nella storia del nostro Paese e, quindi, meritano di essere conosciuti anche da qui non li ha vissuti direttamente e altri perché hanno scosso le coscienze dell’opinione pubblica e devono essere ricordati.

In entrambi i casi c’è bisogno di mantenere alta l’attenzione e bisogna trovare un modo per far sì che queste storie passino alla Storia. E come farlo se non ricorrendo alla scrittura, l’arte usata dagli scrittori di racconti per tramandare ai posteri le loro storie e rendere immortali personaggi e intrecci.
Negli anni sono stati in molti, scrittori di professione o scrittori emergenti, prestati alla scrittura per l’occasione, che si sono rivolti a più di una casa editrice per pubblicare libri che raccontassero questi eventi reali. Gli editori hanno risposto positivamente a questa esigenza, e il passo dalle pagine dei giornali a quelle dei libri per i casi di cronaca è stato breve. Tra gli scrittori c’è chi ha raccontato il fatto ripercorrendo fedelmente le tappe e chi invece ha intessuto una storia di fantasia tenendo sullo sfondo un fatto reale.
Ad approdare nelle pagine di un libro, per esempio, è stato il tragico episodio di Elisa Claps, la ragazza sedicenne di Potenza scomparsa molto tempo fa e poi ritrovata morta nel sottotetto di una chiesa della città dopo tanti anni. Una vicenda dai contorni ancora oscuri che ha ispirato due libri, di cui uno scritto dal fratello della vittima che ha deciso di mettere nero su bianco i difficili anni vissuti dalla sua famiglia, tra l’angoscia e le tante domande rimaste senza risposte.
A raccontare due tragici aventi che hanno sconvolto il Paese nel 1981, poi, ci ha pensato anche Walter Veltroni. Nel suo libro “L’inizio del buio” l’autore riporta, con dovizia di particolari, due tragedie che si sono svolte in parallelo. Quella di Alfredino Rampi, il bambino che precipitò in un pozzo nella campagna di Vermicino, e quella di Roberto Peci, il giovane antennista rapito dalle Brigate Rosse e poi ucciso per vendicarsi del fratello, primo pentito delle Br. Le storie sono raccontate attraverso delle interviste ai protagonisti che ci permettono di cogliere anche degli aspetti inediti delle vicende.
Pubblicare un libro facendo ricorso alla cronaca, ed essendone quindi debitore, è quello che ha fatto anche l’autore di “In Terra Consacrata”. Un romanzo, questo, ispirato ad una delle vicende che più hanno colpito l’opinione pubblica italiana, ovvero la misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi. In questo libro, agli elementi concreti e reali tratti dalla vicenda giudiziaria, l’autore mescola alcuni elementi di fantasia riuscendo però sempre a mantenere il giusto equilibrio tra fiction e cronaca.
Nelle torbide vicende del passato hanno pescato anche gli autori di “Tre bravi ragazzi. Gli assassini del Circeo”, in cui si racconta appunto del drammatico caso del Circeo e dei retroscena di un’inchiesta lunga trent’anni, e lo scrittore di “Il caso Montesi”, una vicenda risalente agli anni ’50. Questi appena ricordati sono solo alcuni dei libri che sono giunti alla pubblicazione ma non sono certo i soli, il che significa che gli editori hanno puntato su questo genere, e ci hanno creduto, decidendo di pubblicare libri che servono anche a conservare la memoria collettiva del nostro Paese.

 

 

Mercoledì, 29 Maggio 2013 | di @