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29 Dic
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Intervista all'autore - Massimo Solini

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Scrivere per me rappresenta liberare tutta la fantasia possibile relazionandomi con le parti più oniriche e ludiche della mia mente, poi, se possibile, condividerle con gli altri.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

È il mio quinto romanzo e mai come in questo riesco a vedere quello che è il modo di vedere il mondo ed a relazionarmi con tutti coloro che mi circondano.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Ho cercato di fare in modo che la fisica quantistica, della quale sono un umile studioso, possa essere diventata, attraverso l'acquisizione di una coscienza supplementare, una forma di poesia e sia stata in grado di cambiare tutti i pensieri negativi che hanno accompagnato la vita dei protagonisti del romanzo.




4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

Nel titolo del romanzo, che è stato piuttosto scontato, ho trasmesso tutta la carica possibile per cambiare un destino poco felice a favore di uno denso di emozioni e di pensieri positivi.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Porterei THE RAIN BEFORE IT FALLS di Jonathan Coe perché nei suoi romanzi vedo la vera essenza della vita e la capacità di indirizzare tutti i pensieri verso un sentiero che ci fa capire non solo quelli che sono i nostri limiti ma soprattutto quelle che sono le nostre potenzialità di uomini di pensiero.



6. E-book o cartaceo?

La carta mi da gioia, il computer mi rattrista...la risposta è scontata.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Sette anni fa ho iniziato a scrivere un libro in inglese per esercitarmi in quella lingua e migliorare il mio livello. Da quel momento le emozioni che sono arrivate hanno cambiato il mio modo di vedere il mondo, stimolando un pensiero che attraverso la scrittura, vi può sempre essere una soluzione intuitiva per migliorare la propria vita.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

Mi sono detto: voglio immaginare la storia più pazza ed incredibile al mondo ed è arrivata l'idea. L'aneddoto, o meglio, le decine di aneddoti che potrei raccontare sono tutti legati a storie personali che si verificano ogni giorno all'interno del ristorante di mia proprietà. Una su tutte: Un signore di una certa età è entrato e si è seduto ad un tavolo da solo, pur sostenendo che fosse in compagnia di sua moglie. Ha tirato fuori da una borsa un vestito di donna, lo ha posto ampio sulla sedia di rimpetto, ha messo una foto di una donna sul tavolo ed ha ordinato tutto per due, parlando immaginariamente con la sua defunta moglie per tutto il tempo. Non sono riuscito a capire se si trattasse del disastro di un uomo, di un pazzo o di un artista.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

È una cosa che lentamente mi emoziona un po’ di meno rispetto ai libri precedenti; cinque romanzi sono davvero tanti e tutto diventa attutito come una goccia che lentamente cade in una grossa piscina.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Una mia amica inglese che corregge gli errori in quella lingua.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Molto interessante per persone che presentano determinati handicap.



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