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16 Ott
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Erasmo è svanito

Erasmo restò dietro, curvo sul suo piede, a legare il laccio della scarpa che si era sciolto nel gioco frenetico, mentre i suoi amici sparivano come per incanto dietro gli usci freddi delle case popolari, somiglianti tra di loro e prive di identità.
Tutto ha inizio in quell’istante, in quella tranquilla mattina in una delle periferie degradate di Roma. Erasmo sparisce nel nulla, raccolto da due uomini vestiti in maniera eleganti e fuoriusciti come avvoltoi dalla loro Mercedes bianca. Nessun riscatto, nessuna telefonata.

È l’inizio di una ricerca infinita, troppo spesso accompagnata dal sentimento di impossibilità, di sconfitta. Ma Giovanni non si arrende, non può farlo. Erasmo è suo figlio.
Fin dove arriverà l’amore di un padre per il proprio piccolo? Cosa sarà disposto a dare Giovanni pur di rivedere fra le sue braccia il proprio bambino e stringerlo ancora una volta? Sceglierà di affidarsi alle istituzioni o seguirà una strada diversa? E come potrà sopravvivere alla flebile fiammella della speranza che, istante dopo istante, sembra sempre più spegnersi?
In un susseguirsi di eventi e scoperte, lo psichiatra e criminologo Antonio Vento si destreggia al meglio nel raccontare la storia di Erasmo e Giovanni e del rapimento, esprimendo al contempo, con semplicità e chiarezza, temi filosofici e scottanti come l’amore, la famiglia, il significato della vita e della morte. Un viaggio nel mondo dei rapimenti, che è anche spunto di riflessione sui limiti che la società si è data per una convivenza il più possibile pacifica e retta e sulla ricerca di una nuova identità sociale.
Disperdersi in una storia è facile, ad ognuno di noi può capitare quello che è capitato a Giovanni ed alla sua famiglia, tutto ciò che è opera della malvagità umana (anzi disumana) nasce dall’ignoranza e dalla perdizione e queste stanno in agguato dietro ogni angolo, nelle città, dove l’orizzonte è sconosciuto perché impedito dalle forme.
216 pagine pubblicate dalla BookSprint anche in formato elettronico da leggere tutte d’un fiato grazie all’abile penna di Antonio Vento, attualmente Decano per la Criminologia presso l’Università Internazionale di Scienze Sociali (UNINTESS) e Presidente dell’Osservatorio Nazionale Mobbing, nonché autore di diverse pubblicazioni in campo scientifico e filosofico.

 

 

 

Mercoledì, 16 Ottobre 2013 | di @Dario D’Auriente