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20 Nov
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La porta oscura

Si intitola “La porta oscura” (238 pagine, BookSprint Edizioni, versione ebook disponibile), ed è l’ultimo libro di Candido Lucato. Già autore di diverse opere, Lucato questa volta si cimenta con una storia di tossicodipendenza, disperazione, schizofrenia. La ascolta dalla viva voce di Valerio (chiaramente un nome falso) e della sua famiglia. È una storia dura, difficile da raccontare, difficile da scrivere.

Lo scrittore si confronta con la vicenda di  Valerio, un giovane affetto da schizofrenia in cura presso una struttura che si occupa principalmente di tossicodipendenti. Questa struttura si rivelerà un incubo per il ragazzo, costantemente vessato, deriso, violentato. “La porta oscura” è un racconto dal punto di vista del protagonista, e non c'è certezza che sia un racconto oggettivo, non si può conoscere esattamente quanto di ciò che si legge sia stato deformato, filtrato, modificato, dalla condizione del protagonista. Ciò che di sicuro c'è  è una storia mozzafiato in grado di pizzicare le corde più profonde dell'anima, di lasciare l'amaro in bocca.

L'autore scrive questa storia ma non la pubblica subito. La tiene in un cassetto per tanto tempo, quasi a esorcizzare ciò che aveva ascoltato, quasi per far finta di non averla ascoltata, far finta non fosse successo mai nulla. Stimolo per l'autore alla pubblicazione è la consapevolezza che raccontare certe storie, vuol dire, certe volte, impedire che si ripetano. Allora mette insieme il racconto di Valerio, ricostruisce i passaggi persi, giustifica le incongruenze. Cambia i dettagli, perché non ritiene giusto mettere sotto la lente d'ingrandimento una famiglia che ne ha già passate così tante, e lo pubblica.

Non è facile scrivere della schizofrenia e Candido Lucato si affaccia a questo mondo con estrema delicatezza e sensibilitàAttraverso la storia di Valerio scopre un mondo vastissimo, spesso visto con superficialità. I personaggi narrati sono caratterizzati realisticamente e appaiono tridimensionali, soprattutto per il modo che Lucato ha di descriverli e farli parlare. È parimente interessante la visione che il testo dà della malattia. Avendo come punto di osservazione privilegiato una persona affetta da schizofrenia, l'autore riesce a ribadire un concetto chiave che Ronald David Leing ha saputo esprimere perfettamente, tanto da diventare che citazione all'interno dell'opera; “Non si può capire la schizofrenia se non si capisce la disperazione”. Il viaggio di Candido Lucato per comprenderla è stato un sincero discendere negli inferi di una mente caotica e delle percezioni della società, per  ritornare a galla  finalmente mondo di ogni stereotipo e pregiudizio.

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