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22 Ott
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Intervista all'autore - Antonio Ignaccolo

 1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Come ben ho detto nella prefazione, io son nato in un piccolo paese della Sicilia orientale Ispica (RG). Ho avuto una infanzia piuttosto difficile essendo stato sempre negli istituti, un po’ per le cure e un po’ perché la mia famiglia era povera, ho frequentato le medie in privato.

A vent'anni lasciai definitivamente gli istituti vivendo a Bologna con la mia famiglia, qui ho studiato al liceo artistico e poi all'accademia delle belle arti, ho lavorato per 35 anni in una agenzia d'assicurazione. Io ero (e sono ancora) un grande lettore; mi ricordo ancora il mio primo libro della prima comunione (Un capitano di 15 anni) di Giulio Verne e poi ho approfondito con altri libri più importanti. Da qui è nata la passione per lo scrivere.

 


2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

La sera perché mi concentra di più, ma io scrivo solo quando sento il desiderio e l'impulso di descrivere e quindi di narrare.


3. Il suo autore contemporaneo preferito?

A me piace il Verismo quindi: Verga e Pirandello ma anche la letteratura contemporanea di Umberto Eco, anche se debbo dire con franchezza che lo ritengo troppo difficile ed accademico. A me piaceva Oriana Fallaci perché aveva un modo di scrittura molto scorrevole.


4. Perché è nata la sua opera?

Perché desideravo dare qualcosa di mio e farmi un po’ conoscere e poi volevo lasciare una mia piccolissima impronta della mia flebile intelligenza.


5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Certamente io non sono un letterato, non ho una laurea in lettere quindi, tutto ciò che scrivo è solo una necessità d'espressione. Naturalmente l'ambiente e la natura in cui vivo, influenzano molto il mio modo d'esprimermi .


6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Diciamo che le due realtà coincidono o come si suol dire si compensano perché si ha una evasione, ma il tutto rientra a come uno vive.


7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Beh debbo dire con tutta franchezza che il cinquanta per cento mi riguarda dato che scrivo secondo il mio modo di vivere e con l'esperienza di vita.


8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

No, ho fatto tutto io con il mio puro impegno, anche se il titolo in copertina mi è stato ispirato da una donna che potrebbe essere una qualunque.


9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo? 

A una mia ex collega che l'ha acquistato e poi a tanti altri.


10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?

Penso che se il vostro impegno sarà sempre cosi fervido, potreste raggiungere grandi risultati come: Feltrinelli, Mondatori, Il Mulino,ecc. perché anche loro sono iniziati dal nulla.

 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Credo che potrebbe essere una idea eccellente perché aprirebbe le porte a tutti anche a quelli non vedenti senza tradurli in braille e poi il senso del contenuto, potrebbe avere un aria teatrale, come un monologo.

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Venerdì, 24 Ottobre 2014 | di @BookSprint Edizioni

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