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11 Giu
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Intervista all'autore - Roberto Iacobacci -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono felicemente sposato da 49 anni e dopo 8 di fidanzamento.  Ho conosciuto mia moglie che aveva 15 anni ed io 19.
Ho due figli maschi di 48 e 47 e quattro splendidi nipotini. Due ometti e due farfalline.
Nelle mie proiezioni mentali mi sono visto sempre nei caffè fumosi dell'ottocento con la sciarpa al collo e i libri sotto il braccio da leggere e commentare con i miei amici intellettuali e artisti.
Vengo da una famiglia di origini Abruzzesi modesti, onesti e meravigliosi.
Una sorella e due fratelli.
Tutti ancora in vita ma con i problemi dell'età.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La mattina dalle ore 6 alle ore 10,30 quando la mente è più riposata.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Niccolò Ammaniti e Roberto Saviano
 
Perché è nata la sua opera?
Sollecitato da mio figlio Graziano, in virtù che negli anni ottanta ero dedito alla poesia partecipando a molti incontri con i contemporanei minori.
Visto il calpestio che fanno oggi della poesia mi sono detto che non era meritorio donare le sensazioni della propria anima a chi vede il mondo come un osso da spolpare.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto! Ho visto sparire l'umanità dell'individuo fagocitato dalla tecnologia e dal benessere individuale da tenersi stretto e non spartire con nessuno. Ho visto calpestare l'amore inteso come tale trasformandolo in sesso in tutte le sue forme di piacere soffocando l'amore vero quello del rispetto e del donarsi all'altro.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È tutte e due le cose.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Ho scritto un libro non edito Autobiografico "Oltre la borgata...
Ho scritto un romanzo che sto correggendo e mi auguro di pubblicare presto.
Ne ho iniziato un altro.
In ognuno di loro ci sono io con il mio assistenzialismo e con il forte desiderio ma forte veramente forte di non vedere più i bambini piangere per fame e stenti e malattie curabili che non vengono curate.
E sapere un giorno dalla TV che non ci saranno più guerre perché l'uomo ha finalmente raggiunto la ragione di vivere in comunione e in unità d'intenti e proporsi in sinergia per un futuro migliore.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mia Moglie.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Mia Moglie.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sì purtroppo.
Si perde il magico momento di girare per gli scaffali delle librerie e la voglia di leggerli tutti.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro mi dà l'impressione che si perde nell'ascolto con il traffico e il non ritornare indietro per pigrizia per capire quello che non avevi capito.
Il libro inteso come tale è tuo e solo tuo con quello che sei, è personale anche se letto da milioni da persone.

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