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18 Mag
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Intervista all'autore - Claudia Ticci -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura poetica è libera, promuove il linguaggio interiore. Scrivere poesie secondo me è come fare tante foto, metterle nell’album, condividerle e commentarle insieme.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tanti dei miei testi attingono alla mia vita reale, altri a pensieri spirituali, altri ancora affrontano specifiche tematiche.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questo libro è stato come comporre un puzzle, ogni poesia è un piccolo tassello di vita.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo del libro è stato scelto direttamente dai miei testi, sono loro che me lo hanno indicato.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me i libri del grande scrittore satirico Michail Bulgakov, in particolare “Il maestro e margherita”, poi quelli di Ignazio Silone, con il suo linguaggio semplice pieno di ideali di libertà e solidarietà, senza compromessi e ideologie precostituite; infine porterei gli scritti di un poeta dei nostri giorni Franco Arminio, un’altra persona che porta in luce valori semplici e chiama alla condivisione.
 
Ebook o cartaceo?
Hanno valenza entrambi.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Scrivo solo quando ne sento la necessità, a volte una poesia matura in anni, rare volte in minuti.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L’idea del libro è nata dalla volontà di comunicare al meglio e a mio modo ciò che per me è importante e che sento di condividere.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una bella sensazione, comporta responsabilità verso gli altri, ma mi piace.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona è stato mio marito, incline alle arti ed obbiettivo nei giudizi.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia il futuro della poesia, dare voce alla scrittura è piacevole e comodo per l’ascoltatore, suscita coinvolgimento emotivo e ne facilita l’interpretazione personale.

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