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02 Ago
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Intervista all'autore - Nino Capobianco

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono uno psicologo clinico – psicoterapeuta - therapy trainer e sin da ragazzo sono stato un attento e appassionato cultore delle tradizioni popolari.
Sono nato e risiedo a Fragneto Monforte (BN), dove appunto nel tempo libero, rispetto alla sua attività professionale che svolgo a Benevento, ancora dedico, come già dagli anni ‘70, le mie attenzioni alle Arti e Tradizioni Popolari, in seno al gruppo folk La Takkarata - nuova generazione, che è anche Centro Studi di Arti e Tradizioni Popolari, di cui sono stato promotore e fondatore in quegli anni insieme ad altri appassionati. Nel 2019 ne abbiamo festeggiato il 50° di attività.

Ho ricoperto incarichi, in ambito comunale, per la Biblioteca Comunale, la Pro loco Fragnetana, il Museo civico delle Arti e Tradizioni Popolari.
Nell’ambito della mia attività professionale collaboro a riviste e ricerche scientifiche, relative alla Clinica Adulti ed a vari progetti di Aziende riguardo alla psicologia del Lavoro; mi auspico di poter continuare ad operare costruttivamente, nei più delicati settori della vita sociale, trattando problematiche psicologiche e scientifiche anche in trasmissioni radiofoniche e televisive locali, oltre che partecipare, come relatore, a convegni e seminari.
Diciamo che "scrittore" lo sono sempre stato in funzione di ricerche storiche locali trasferendole in riviste periodiche, da me curate, presso la mia comunità fragnetana; lo sono anche per i miei resoconti a convegni nazionali e internazionali per quanto riguarda la mia attività professionale (Ansia - Fobie - Attacchi di Panico - Cefalee - Stress Lavoro correlato etc...)
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Appena ho un po’ di tempo libero dalle mie attività professionali, primo mattino - tarda sera - centro giornata - quasi giornalmente dedico attenzione alle mie ricerche sulla storia e le tradizioni popolari, sugli usi e costumi locali, sul dialetto e i cammini devozionali e storico escursionistici
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Mi piacciono i classici scrittori veristi (Verga - Serao - Deledda) - scrittore contemporaneo, Camilleri.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Essendo appassionato di tradizioni popolari, sin dall'età giovanile mi sono impegnato in ricerche di settore a livello locale; per cui, lungo gli anni, ho potuto raccogliere tutti i dati possibili riferiti alla memoria storica e all'ambiente vitale della comunità fragnetana, sempre con l'intimo desiderio di poterle poi pubblicare. E finalmente oggi il sogno si è realizzato!
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Proprio perché parliamo di "ambiente vitale" credo che il contesto sociale abbia influito moltissimo.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
A volte "scrivere è una evasione della realtà": ci si rifugia nei desideri inespressi, le aspirazioni inappagate; ma nella maggior parte delle circostanze è un modo per raccontare la realtà.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto - davvero molto - soprattutto per quanto attiene la seconda parte dedicata al gruppo la Takkarata per le esperienze condivise con molte generazioni per 50 anni e il suo motto strutturato negli anni "pén' semp', mort' mai", la dice tutta riguardo a impegno, coinvolgimento, emozioni, ricordi, affetti e sofferenze; ma anche in riferimento alla seconda appendice nella quarta parte della monografia riguardante il dialetto fragnetano, con la trascrizione in vernacolo da me strutturata e auspicata come metodologia.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Non direi - a fine lavoro l'ho dedicata a mia sorella, supporto e stimolo in ricordo dei miei genitori Angelo e Rosaria.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Questo volume di ricerca l'ho fatto leggere ai miei attuali collaboratori del gruppo La Takkarata e in primis agli amici di elevata personalità che mi hanno dedicato riflessioni e giudizi, citati in apertura del volume.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo proprio di sì.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ottima operazione - in pratica si rivela una sintesi che l'attuale tecnologia consente per una più completa osservazione.
 
 
 
 
 

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Lunedì, 02 Agosto 2021 | di @BookSprint Edizioni