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20 Mar
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Intervista all'autore - Celestina Musiani

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata a Udine, da una ragazza madre. Appena nata, mia madre, insieme a mia sorella, ci mise in un istituto di suore; ci rimanemmo sino a cinque anni. In seguito ci lasciò in un orfanotrofio di Desio sino a quindici anni. Il giorno dopo nostra madre, ci mise in due famiglie stimate di Milano, imparentate fra loro, come ragazze alla pari. Rimanemmo lì fino a vent'anni, poi decidemmo di andarcene per riprendere gli studi abbandonati in collegio. Nostra madre non la vedemmo più.
Mia sorella mi seguì. Ci ritrovammo di nuovo in un convitto di suore Salesiane e riprendemmo a studiare fino al diploma della scuola superiore. Lavorammo di giorno e studiammo la sera. Dopo il diploma, lasciammo il convitto e insieme decidemmo di andare a vivere in un appartamento. Ci fidanzammo e ci sposammo. Purtroppo il destino, è stato crudele; in quindici giorni mi portò via mia sorella per un brutto male. Nel frattempo, anche il mio matrimonio naufragò. Caddi in depressione. Riuscii a rialzarmi attraverso il sorriso di mio figlio di tre anni e la Fede. Crebbi mio figlio da sola, senza una famiglia che mi desse un appoggio o un conforto. Lo lasciai nelle scuole a tempo pieno in quanto impossibilitata a seguirlo. Grazie anche a degli amici fantastici, riuscii ad andare avanti. Nel frattempo lavorai come impiegata facendo la gavetta sino ad arrivare ai vertici aziendali. Tre anni prima della pensione, mi mandarono in prepensionamento per la ristrutturazione aziendale. Continuai a lavorare per tre anni presso la biblioteca di Bollate dove attualmente vivo. Ecco che da allora, scattò la mia vena di scrittrice. Partecipai a diversi concorsi nazionali che mi permisero di scrivere il primo romanzo. In seguito, dopo un'ispirazione apparsami in una sera d'estate, di fronte alla finestra di casa mia che dà sul parco, iniziai a scrivere poesie, pubblicando poi un libro "Rime di Speranza" attualmente nelle librerie.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Di solito la sera tardi o la mattina presto. In genere dormo solo cinque ore, quanto bastano per riposarmi.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore contemporaneo è Paulo Coelho. Nelle sue storie d'amore c'è qualcosa che mi colpisce; dai misteri del divino all'essenza della vita.
 
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata dopo aver partecipato a diversi concorsi nazionali
per l'antologia letteraria.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale non ha influito sulla mia formazione letteraria, anzi... sono rimasta la persona umile e modesta di sempre. Porto conforto alle persone anziane e sole. Mancandomi una famiglia, trovo in loro tanto amore e affetto. Mi sento appagata dalla vita stessa.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere per me non è un'evasione, ma un modo per raccontare una realtà vissuta tra dolori, dispiaceri. Serve di aiuto a quelle persone che come me si sono trovate o si trovano in una situazione che non riescono a farcela. Un modo per raccontare che dopo le cadute ci si può rialzare. Ci vuole solo impegno, forza e coraggio. Io, ce l'ho fatta.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In ciò che ho scritto, c'è molto di vero, ma anche molta fantasia.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Purtroppo no, ho fatto tutto da sola. Solo con il mio impegno e determinazione.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
In realtà lo hanno letto già in molti. Faceva parte di una serie di racconti presentati ai concorsi e poi raggruppati nel libro precedente. Essendo una ristampa aggiornata, non l'ha letto ancora nessuno.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Secondo me i libri stampati non potranno mai essere completamente rimpiazzati da nuove forme di tecnologia, per diversi motivi... c'è il piacere di sfogliare le pagine. Di tenere in casa i libri che ti piacciono e anche di rileggerli o farli leggere... Gli ebook posso essere comodi in viaggio o per studio se non vuoi troppi libri in casa. Ognuno ha una sua nicchia di utilizzatori... Io non rinuncerei mai al piacere della carta stampata!
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Io penso che altre forme di tecnologia hanno alcuni vantaggi diversi come per i bambini che non sanno leggere o i dislessici...
 
 
 
 
 

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Sabato, 20 Marzo 2021 | di @BookSprint Edizioni