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05 Ott
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Intervista all'autore - Paola Viva

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è semplicemente tutto... è respirare, trovare un perchè, rendere ogni attimo indimenticabile. Scrivere è un super-potere: ti dona la magia di saper arrivare al cuore della gente con solo un foglio e una matita. Scrivere mi rende così maledettamente felice, che mi sembra impossibile descrivere come mi sento. Regalare una parte di me agli altri, permetterli di farli ritrovare nelle mie parole è una soddisfazione grandissima, che mi permette di continuare a credere in me stessa e nelle mie potenzialità.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutta. Perchè sono io, senza filtri. Ed è questo che mi rappresenta. Il metterci il cuore in ogni cosa e, anche se poi finisce male, mi dico "Ne è valsa la pena!"; perché la vita è questa: "Nulla è facile e niente è impossibile."
In questo libro ci sono io, i miei sfoghi, il mio piangere continuamente e il mio emozionarmi il doppio, il mio amore per me stessa, per gli altri, per la mia vita meravigliosa e per tutte le persone che la rendono tale.
Una raccolta basata sull'amicizia, il coraggio, la paura, la voglia di mettersi in gioco e di amarsi e amare tanto!
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Prendermi la rivincita.
Dimostrare a me stessa che valgo e che posso anche trasmettere tanto,
Dimostrare agli altri che l'invidia e la cattiveria non mi sfiorano nemmeno adesso e che sto bene, benissimo. E anche se non sarà sempre tutto così, sarò io la mia luce nei momenti bui e, ora come ora, non mi spegne nessuno.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Devo ammettere che del titolo sono sempre stata convinta dal principio e, molto probabilmente, mi sono fatta lasciare ispirare da quest'ultimo. Cercavo qualcosa di diverso, di speciale...e così è arrivato GUARDO. Quel pomeriggio non era stato uno dei migliori, mi ero accorta che alcune cose nella mia vita erano completamente cambiate in un brevissimo lasso di tempo e così mi misi a scrivere le mie tanto amate poesie, seduta su una semplicissima sedia fuori, a farmi ispirare dal tramonto. Quel titolo è arrivato così...forse perché mi sono resa conto che, molto spesso, non sono i miei occhi a guardare, ma il mio cuore...e, quando è così, te lo senti. Quel senso di calore nell'anima, quella sensazione di sentirsi invincibile perché si riesce a guardare oltre quello che gli altri vedono.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Devo ammettere che di scrittori come compagni di viaggio ne vorrei troppi, quindi punto sul libro. Assolutamente "Eleonor Oliphant sta benissimo" di Gail Honeyman. Una storia di forza, coraggio, resilienza. Il mio libro preferito, uno dei migliori che io abbia mai letto. Me l'ha consigliato mia madre e devo ammettere che, nonostante all'inizio non fossi pienamente convinta di voler leggerlo, sono contenta di averlo letto tutto. Mi ha dimostrato che ognuno di noi ha una ferita, chi più grande chi meno, che prova a ricucire e spesso a nascondere durante questo lungo viaggio chiamato "vita"; ma l'importante è imparare a convivere con essa con orgoglio, con voglia di mettersi in gioco e di buttarsi sempre a capofitto in situazioni nuove.
 
6. Ebook o cartaceo?
Non posso mentire dicendo che l'ebook non è una cosa interessante e sicuramente innovativa; ma tenere un libro tra le mani, sfogliare le vecchie pagine, sottolineare le frasi più intense e stropicciare il tutto portandoselo in giro e infilandolo dappertutto non ha eguali.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Sono pienamente sicura di due cose nella mia vita.
1) Sono un'imbranata e goffa adolescente.
2 )Non sono io ad aver scelto di intraprendere questa carriera, ma è stata la scrittura a venirmi in salvataggio e ad aspettarmi fin quando non sarei stata pronta. E capii di esserlo circa tre anni fa: quando avevo bisogno di scrivere per andare avanti e questo mi faceva sentire così bene...finalmente iniziai a credere in me stessa. E quello che sono ora lo devo, per una buona parte, a questa bellissima e sottile arte, che è la scrittura.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Devo dire che ripercorrere tutto questo intricato ma stupendo percorso non è per niente facile, ma ci provo. Pubblicato il mio primo libro, iniziai subito a lavorare al secondo. Tutto questo era entusiasmante e, nonostante col passare dei mesi ho perso tante persone e altrettante opportunità, ho continuato a lavorare a questo libro sempre con tanto amore, come fosse l'unica cosa stabile a cui appigliarmi. La notte di San Lorenzo fu definitiva. Rilessi le mie poesie e mi accorsi che, per una delle poche volte, ero stata davvero sincera e tutto quello che provavo finalmente era su carta. Scoppiai a piangere per l'emozione e successivamente rimasi lì, sul mio tanto amato balcone, a guardare le stelle.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È vedere un sogno realizzarsi. Niente di meno. Vedere un sogno prendere vita passo dopo passo, diventare realtà e abbandonare quell'ormai vecchio cassetto per dare spazio ad altri sogni altrettanto belli. È essere soddisfatta per tutto quello che si ha ottenuto fino al momento della pubblicazione e oltre; vedere i sorrisi della gente e le loro foto con il mio libro in mano. Ritrovarmi piena di messaggi di auguri, "in bocca al lupo" e, i miei preferiti, i messaggi di chi ha appena finito di leggere il libro e ti dice:
"Ehy, è stato magico. Mi hai fatto ritrovare, credo, forse, per la prima volta." Cambiare o semplicemente migliorare la vita, anche solo di una persona.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Una persona tanto importante. Forse per lei ora non lo sono più, ma per me lo è stata e una parte di me rimarrà sempre sua. Colei che mi ha supportato e sopportato durante l'intera stesura del libro ma che, sfortunatamente, non ha potuto gioire con me al momento della pubblicazione. Quando finisce un legame, c'è sempre una parte di te che ti abbandona. Ma spero che la mia ti rimanga in questo modo, con questo libro, ogni volta che ne avrai bisogno.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo sia un ottimo metodo per approcciare un maggiore numero di ragazzi alla scrittura e, quando si tratta di questo, ci sono un sacco di idee innovative! Ma rimango dell'idea che comprare un libro e tenerlo stretto sia tutt'altra emozione.
 
 
 
 

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