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20 Dic
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Intervista all'autore - Merita Tavernelli

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Mi chiamo Merita Tavernelli sono nata il 13/07/92 a Erseké, un piccolo paese al sud del Albania. All'età di 8 anni sono stata adottata, da genitori italiani, quando mi trovavo in orfanotrofio a Valona. Ho iniziato a scrivere nel momento più buio della mia vita, ed è stato anche per esprimere il mio stato d'animo che mi ha condizionato il passato, e sta condizionando anche il mio presente .



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Il momento dedicato alla scrittura è la sera. Mi piace molto scrivere la sera perché mi aiuta a riflettere nel mio silenzio e esprimere sensazioni che io vivo.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Il mio autore contemporaneo preferito è Pablo Neruda e Alda Merini perché mi ispirano.




4. Perché è nata la sua opera?

La mia opera è nata per esprimere alle persone che ognuno di noi vive nel silenzio, nella paura, nella sua ombra nel suo malessere. Nei miei versi c’è anche la gioia, c’è lo specchio in cui ognuno di noi deve guardarsi dentro, per dare forza alla vita nonostante l’inevitabile arrivo del dolore.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Ha influito tanto nel percorso della mia vita, sia nel passato che nel presente. Mi ha aiutato a stare bene, ma anche per esprime attraverso gli occhi lo stato d'animo delle persone.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Scrivere è un modo per raccontare la realtà di tutti noi, quello che ognuno di noi prova dentro di se.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

In ciò che ho scritto rappresenta tutta me stessa, per esprimere, imprimere nei fogli il mio stato d animo la mia anima che mi ha permesso di scrivere e di liberarmi dentro il mio dolore trasformandolo in poesia.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

L’ambiente dove ho passato gli ultimi mesi della mia vita e le persone che ho conosciuto.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Alla mia famiglia.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

No. Il futuro resteranno i libri stampati di carta, che sarà possibile sfogliare e sentire il suo peso nelle mani.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

La ritengo una cosa importante, fondamentale e costruttiva e utile per farsi conoscere.



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