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03 Ott
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Intervista all'autore - Lorenzo Valitutto

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Vengo da Zuppino, una frazione del Comune di Sicignano Degli Alburni, della Regione Campania, della Provincia di Salerno. Io ho letto in passato molti poeti, come primo studiato Giacomo Leopardi, con la poesia "L'Infinito" e mi sono ispirato per "Sempre cari" la mia prima poesia del 2004.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Il momento che dedico alla scrittura è la mattina, il pomeriggio e la sera, perché mi piace scrivere, non preferisco il discorso convenzionale, trovo difficile parlare a voce, perché la mia lingua si ingarbuglia mentre parlo. La scrittura è per me molto semplice, perché ho studiato molta letteratura, quindi questo mi aiuta molto a poter mettere su carta i miei pensieri e parole che vorrei usare.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Giovanni Pascoli, perché ha scritto la poesia "X agosto" parlando di San Lorenzo e di suo padre.



4. Perché è nata la sua opera?

Perché volevo diventare un poeta e farmi conoscere da tutti: adulti, bambini, ragazzi e ragazzini, farmi poi studiare nelle scuole in futuro.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Molto, perché io ho letto anche tutti i romanzi di Joanne Katleen Rowling su Harry Potter, nel quale vedo in me la magia di poter pensare e scrivere sul web tutto quello che vedo e penso. La tecnologia oggi è una magia!



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Si, penso che sia un evasione dalla realtà, anche lo scritto oggi può portare a comprenderla meglio.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Tutto me stesso, ma sono stato molto aiutato dai maestri e professori nelle scuole in cui sono stato.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Si, ci sta a Sicignano Degli Alburni (Sa) un poeta, che si chiama Lucio Mandia, lui ha selezionato le mie migliori poesie che avevo scritto a mano. Poi c'è stato il bibliotecario Lello Cristaino che mi ha permesso di usare il computer della biblioteca comunale e mio padre Antonio Valitutto per farmi riscrivere tutte le poesie e poi poterle spedire a Booksprint Edizioni.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

L'ho fatto leggere per primo a mio padre, perché lui ce lo aveva sul suo cellulare e ha potuto poi spedirlo alla casa editrice.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Si, però era meglio cartaceo, perché si poteva tenerlo in mano e portarselo dietro, in caso che il nostro cellulare venga perso o guastato, si perde l'e-book che abbiamo acquistato, però questo è solo un mio pensiero. Al lettore do la possibilità di fare ciò che lui vuole, ma non è una critica.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Bellissima, perché chi non vuole leggere, può ascoltare l'audiolibro. Chi non vede, ma sente bene, può ascoltarlo e capire quello che è scritto che non vede, che non può leggerlo.

 

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