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23 Giu
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Intervista all'autore - Saverio Ponticelli

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nato a Figline Valdarno, un paese in provincia di Firenze dove ho frequentato tutti i miei studi (riguardanti il turismo). Attualmente vivo a Firenze.



2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

Quello che lo ispira di più e nel caso fosse indeciso, dico ''Il piccolo principe'' perché secondo me è un libro che contiene consigli molto semplici ma incisivi capaci di affascinare e di essere approvati da grandi e piccini. Inoltre parla anche di molti valori fondamentali di cui spesso ci dimentichiamo.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?

Ognuno scelga il formato che più gli piace. L'e-book non occupa spazio ed è molto pratico ma allo stesso tempo penso che molti lettori considerano i proprio libri letti, una sorta di ''trofeo''; per questa ragione e molte altre, il cartaceo sarà sempre insostituibile.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

Cambia da persona a persona, io scrivo spesso di getto quindi nel mio caso dico un colpo di fulmine.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

La voglia di sensibilizzare le menti delle persone e il fatto che continuavo a vedere le mie poesie ferme, immobili, sul desktop del computer in formato word a prendere ''polvere virtuale''. La poesia è anche azione.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Senza dubbio un messaggio di speranza infatti il libro è maggiormente dedicato alle minoranze; vuole anche trasmettere sensibilità e senso di pace.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Ne ho preso coscienza pian piano. Tralasciando le poesie scritte su richiesta di maestre e professori nel periodo scolastico, la mia prima poesia nacque come una sorta di sfogo dopo che morì mia nonna; il prete la ritenne agnostica e si rifiutò di recitarla al funerale ma poi cambiò idea e a sorpresa la lesse. La sera stessa tornai a casa e in testa avevo questa frase: '' non cambiare mai'', (detta forse da qualche parente o da qualche amica di mia nonna) da quel momento ho iniziato a scrivere con maggiore dedizione.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

Sì. Quando ero più o meno a ''metà dell'opera'' feci leggere la prima parte del libro a uno youtuber abbastanza noto nella mia regione, che spesso e volentieri nei suoi video tratta il tema dell'arte; lui le apprezzò molto.



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

No.



10. Il suo autore del passato preferito?

Anche se è deceduto nel 1994 e forse è ritenibile ''autore contemporaneo'', dico Charles Bukowski.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Penso che non sostituirà mai la mamma che ci leggeva le favole prima di andare a letto.

 

 

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Venerdì, 23 Giugno 2017 | di @BookSprint Edizioni