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06 Mag
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Intervista all'autore - Massimo Di Muzio

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono nato, cresciuto, vissuto, fino a poco tempo, fa nella città di Roma. Sinceramente non m'interessava fare lo scrittore, anche se, leggendo molto prendevo anche molti appunti, ma solo per un mio uso personale. È vero che più di una volta la mia fantasia ha costruito delle storie e in sintesi le scrivevo, ma da qui a dire di voler essere uno scrittore ce ne vuole. Poi l'anno scorso, era di luglio, la mia immaginazione ha iniziato ad usare sia materiale di ricerca che avevo accumulato negli anni e quello che era disponibile nella mia coscienza; così ho iniziato veramente a scrivere quello che sarebbe diventato il mio primo libro e in seguito da voi pubblicato.




2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Non ho un momento ben definito che mi prefiggo come programma: a volte nel pomeriggio, altre volte di notte. Ma non tutti i giorni, dipende dalla mia voglia di fare; posso fare molto o meno, prendere solo appunti. Non ho una vera regola, credo dipenda dalla mia ispirazione. Un po’ come tutti gli scrittori non professionisti.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Non seguo molto gli autori contemporanei sono troppo coinvolti a dare un'interpretazione della realtà immedesimandosi nei fatti, nelle azioni.



4. Perché è nata la sua opera?

Quando ho iniziato a scriverla non sapevo bene perché, ne dove mi avrebbe portato, ne quale fosse lo scopo. Poi a mano a mano è stata lei a farmi capire dove dovevo andare e perché.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

È stato determinante: per il mio carattere, per i miei gusti letterari, per le mie scelte letterarie.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Scrivere può essere benissimo entrambe le cose contemporaneamente.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

C'è sicuramente molto, come emozioni: passate, presenti, future; come progetti; come vita vissuta e da vivere.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Si ci sono state diverse persone che hanno avuto su di me un forte ascendente nella mia vita. Non solo persone incontrate in questa mia stessa vita, ma anche persone che, come autori, ho conosciuto grazie alla letteratura e ai libri.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Ad una signora che scrive anche lei piccoli libri; poi ad un altra signora che si occupa di editing professionalmente; ad altre donne, ma di meno valore letterario; infine quando credevo di essere, pronto a voi di BookSprint.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Il futuro della scrittura è nella scrittura. Si scrive per scrivere. L'e-book è sicuramente molto pratico, ma un libro in cartaceo tra le mani trasmette emozioni e atmosfere molto più profonde e complete.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Interessante, ma è più un recitare. Fa parte di un altra forma di arte e comunicazione.



 

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Venerdì, 06 Maggio 2016 | di @BookSprint Edizioni