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27 Giu
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Intervista all'autore - Antonino Santamaria

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono nato a Valguarnera (EN), nel 1941 da madre casalinga e da padre artigiano e dipendente comunale. Ho frequentato la Scuola d’Arte. Finiti gli studi, nel 1961 sono emigrato in Australia. Sono rientrato in Italia dopo 3 anni a causa della morte di mio padre (52 anni), per assistere la mia famiglia, visto che ero il figlio più grande. Sono felicemente sposato da 46 anni. Ho 2 figli e 4 nipoti. Ho dedicato la mia vita alla famiglia. La mia passione è stata la politica, fino a quando ho dovuto lasciare per motivi di salute. Ho scritto tanti piccoli racconti non molto impegnativi. Ora ho pensato di continuare a scrivere, prendendo spunto dalle mie esperienze di vita con la speranza di essere utile soprattutto ai giovani.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

La mattina dopo avere sbrigato le cose della mia famiglia, vado nella mia casetta di campagna dove mi dedico al giardinaggio, alla lettura e alla scrittura in un ambiente molto tranquillo dove si sente solo il canto degli uccelli e l’abbaiare dei cani



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

I libri di avventura e la vita dei grandi personaggi sono la mia passione, perché’ mi aiutano a conoscere gli uomini e il mondo. Il mio autore preferito è Wilbur Smith.



4. Perché è nata la sua opera?

Nel 1960 a 19 anni avevo gli stessi problemi dei giovani d’oggi che non riescono a trovare una sistemazione e costruirsi una famiglia nei luoghi dove sono nati e cresciuti. Decisi di emigrare in Australia dove non avevo punti di riferimento. Con coraggio e determinazione ho fatto una grande esperienza in una terra meravigliosa e ben governata. Emigrazione, situazione economica e sociale sono temi di grande attualità. E’ per questo che ho deciso di scrivere un libro che a mio avviso può essere utile e piacevole.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Essere nato e cresciuto in una famiglia numerosa (5 figli) e un padre artigiano, significa lottare tutti i giorni per la sopravvivenza ed abituarsi sin da bambini ai sacrifici, al rispetto dei genitori, dei fratelli e dei compagni di scuola. Sono diventato responsabile di una famiglia a 22 anni, dopo la morte di mio padre. Tutto questo ha contribuito a formare il mio carattere ed il mio modo di vivere la vita con serietà e coraggio. L’impegno politico è stato per me, solo ed esclusivamente un impegno civile.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Non mi piace evadere dalla realtà. Ho sempre preferito affrontare i problemi e cercare di risolverli, Forse non ho mai avuto il tempo per fantasticare, visto che ho avuto sempre la responsabilità e l’amore per la mia famiglia. Mi piace descrivere la realtà e pensare come si può migliorare qualcosa per il bene di tutti. Ho scritto brevi racconti, anche molti divertenti, ispirandomi a fatti realmente accaduti.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Credo che il mio libro rispecchia perfettamente la mia personalità, le mie passioni, i miei pregi ed anche i miei difetti e soprattutto la determinazione che ho sempre messo nella ricerca di migliorare le condizioni di vita della mia famiglia e della mia comunità.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Si tratta di una esperienza personale sconosciuta a mia moglie e soprattutto ai miei figli e ai miei nipoti. Questo mio lavoro è dedicato alla mia famiglia.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Mio figlio Arcangelo è stato il primo a leggerlo, a darmi qualche consiglio e credo che per lui è stata una grande occasione per conoscere meglio suo padre.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Non sono esperto di queste cose, ma visti la semplicità, la velocità ed anche i costi ridotti dell’ e-book, sicuramente si sta andando in quella direzione.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Il libro va letto. Il piacere della lettura è insostituibile.

 

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Sabato, 27 Giugno 2015 | di @BookSprint Edizioni