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24 Ott
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Intervista all'autore - Emanuela Delia

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Ho visto la scrittura sempre come un confine al di là del quale era difficile andare. ..una sorta di sogno. Poi la vita ti cambia o meglio ti impone dei cambiamenti e così una bella mattina mi sono detta.....buttiamoci. L'emozione che si prova è talmente unica che veramente si ha la sensazione di sognare. Scrivere è per me un magnifico viaggio di sola andata nell'irreale dove sei tu padrone di decidere il tuo destino, i tuoi sentimenti, sei veramente libero di vivere senza il dolore.




2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Nel mio libro "In compagnia di un Angelo" come per il primo libro "Le ali della libertà" tutto mi appartiene. È tutto ciò che sono stata costretta a digerire negli ultimi tre anni.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Ho rielaborato tanti sentimenti che mi stavano consumando ogni giorno e rileggendolo ho capito che comunque vada la strada continua.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

La parola “angelo” era presente sin da subito nel titolo, dovevo solo trovare il modo di far capire a molti che all'interno del libro si poteva e si può trovare il modo di proseguire senza dimenticare niente e nessuno, da lì l'idea "In compagnia di un angelo" che possa non solo rappresentare una persona cara che non c'è più, ma possa essere una fede sul quale ancorarsi...una passione che accompagni le nostre giornate grigie, comunque un qualcosa che ci faccia compagnia quando avvertiamo il peso della solitudine.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Sicuramente un romanzo d'amore a lieto fine. Io sono un'eterna romantica ed amo immaginare la mia vita sempre con un tocco di rosa. A maggior ragione su di un'isola deserta un tocco di fantasia positiva fa solo che bene. Titolo del libro: “Le parole che non ti ho detto", di Nicholas Sparks. Un uomo e una donna che credono di non riuscire più ad amare ed invece scopriranno che non è così. Trovo in questo libro non solo l'amore ma soprattutto il coraggio di non mollare e lottare proprio come i due amanti.



6. Ebook o cartaceo?

Da eterna tradizionalista mi viene da rispondere cartaceo. Adoro sfogliare le pagine e sentire l'odore della carta, chiudere gli occhi e provare la sensazione di toccare con le mani la storia, parola dopo parola, ma guardando poi il tipo di vita che facciamo l'ideale è un e-book. Il tram-tram della vita quotidiana ci ha portato a gestire la nostra vita di un notebook o telefonino o palmare e con un semplice click abbiamo tutto ciò che desideriamo davanti a noi, quindi avanti l'e-book.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Non ho la presunzione di ritenermi una scrittrice. Ho voluto solo iniziare a scrivere per liberarmi in prima persona di alcuni scheletri e per trasmettere a tutti la forza di lottare e di tornare a credere e ad ambire nonostante tutto.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

Ogni giorno la vita ci pone obblighi anche sentimentali da digerire, una sorta di stupro psicologico. Io ad esempio sono stata costretta a digerire la morte di mio fratello, il mio confessore, la mia anima gemella e posso garantire che è devastante. Ma nonostante ciò, nonostante le continue critiche sul modo di affrontare tutto, mi sono rimboccata le maniche ed ho iniziato a lottare contro tutto e tutti. Ora mi sento di dire: non criticate, ma percorrete il mio stesso sentiero, cadete dove sono caduta io e solo dopo essere riusciti ad alzarvi e a camminare come me, sono disposta ad ascoltare.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

È un sogno che prende forma "ma si tratta proprio del mio libro? Non posso crederci" Queste sono le domande che ti poni quando te lo trovi tra le mani. È simile alla sensazione che si prova nel diventare genitori. Un qualcosa creato e nato dal nulla.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Mio marito è la cavia in tutto. Anche se non ama assolutamente la lettura è costretto a leggere e criticare ciò che legge. È un ottimo critico, difficilmente mente, quindi chi meglio di lui?



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Io provengo dalla generazione della carta e della penna. A scuola si andava con chili di libri, quaderni, penne e 5 mila lire, senza cellulari e senza motorini. Mi rendo conto che la nuova generazione vive in altro modo ed io mi definisco un po' vintage, quindi è importante stare al passo con le innovazioni, pertanto spazio ai giovani e all'audiolibro.  

 

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Venerdì, 24 Ottobre 2014 | di @BookSprint Edizioni

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