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20 Ago
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Intervista all'autore - Maria Assunta Gagliano -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me rappresenta "una catarsi liberatoria dalle emozioni in fase mnemonica" per citare una mia espressione usata nel libro, una attrazione estemporanea, magnetica!
come quelle falene che si vedono attratte dalla luce, uno stimolo continuo che mi riconnette alla centralità delle mie emozioni e pulsioni, sovraccaricate spesso dalle contingenze quotidiane e dalle pressioni esterne, ma quando impugno la penna si sgretolano e "sminuzzano" tutte le perplessità, mi lascio travolgere dalla musicalità del pensiero libero, non strutturato! E.. affondo la penna sul foglio come un escavatore in cerca d'acqua! un ristoro che in un moto perpetuo mi conduce a nuove versioni di me e del cosmo.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Parte della mia vita reale è presente in questo libro, parti frammentarie che in un gioco acrobatico si ricongiungono, accelerano, rallentano seguendo le tracce delle evoluzioni, che ignare della cospirazione seguono parapendii in un volo planato; idee che si espandono per prendere forma gradualmente e senza scossoni, in una fluida trasposizione! Osservare e contemplare per poi mescolare e riavvolgere gli accadimenti, i fraintendimenti, le miserie umane! Ma anche le reazioni arbitrarie: siamo così intriganti! la fascinazione non ha limiti nella mia scrittura e... nel mio libro!
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questo libro ha avuto per me un duplice impatto: uno evolutivo sostanziale, l'altro programmato voluto ma al contempo inaspettato, perché' mentre scrivevo parti del mio libro, mi spogliavo gradualmente da livree pesanti per alleggerire il senso derivante di morbida e friabile melodia, che mi avvolgeva mentre scrivevo di incontri e di distanze, si aprivano dinnanzi a me le scene vibranti di un opera lirica che con i virtuosismi eccelsi mi trasportava nella trama rendendomi non solo partecipe ma protagonista! un contrasto? Si certo! Ma io vivo ci contrasti, mi nutrono e mi orientano all'esplorazione della conoscenza, che del resto è infinita!
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del libro è stata immediata ed estemporanea! Da giorni prima ancora che iniziassi a scrivere il mio libro, mi rimbombava in testa il titolo... poi è vero che ho rimodellato in corso d'opera con il sottotitolo, ma l’idea iniziale è rimasta intatta! La traccia era già presente nella mia mente, da molto tempo.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Di certo in un’isola deserta vorrei con me il libro "L'insostenibile leggerezza dell'essere di Milan Kundera... perché', da estimatrice e da persona attenta alle relazioni sociali e interpersonali; amo sviscerare gli intrecci e il senso delle cose, non amo stare su una "dormeuse" a guardare, ma preferisco di gran lunga la molteplicità degli aspetti che ogni essere umano è in grado di ottemperare, e poi come dicevo in antitesi mi piace smembrare i vari aspetti che ci contraddistinguono, per trovare quel filo sottile che unisce noi e gli eventi contrastanti, leggerezza e pesantezza sono parte di noi comunque, e riuscire ad edulcorarne gli aspetti ci rende illuminati!
 
Ebook o cartaceo?
Io direi cartaceo! il sapore della scoperta lo si prova solo sfogliando un libro, al tocco di un qualsiasi libro si aprono discese e risalite, sfogliando un libro rivivi le trame prima ancora di averle esplorate davvero, il processo di immedesimazione avviene con emozione, quando senti l'odore e il fruscio dei fogli incandescenti, che aspettano proprio il lettore arso dalla voglia di scartare come un regalo quel libro che aspettavi leggere da tempo e..che finalmente hai tra le mani!
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non ho mai deciso di intraprendere la carriera di scrittore in quanto è presente in me da sempre! ma è anche vero che negli ultimi anni ha preso il sopravvento, surclassando ritrosie o ripensamenti! si vive di fasi alterne, anche se non ho mai tralasciato neanche per un attimo la voglia di scrivere adesso posso dire che gli ho dato una dignità più centrale! lei fa parte di me! Lontana da bias cognitivi, ma vicina alla veridicità: credo in quello che scrivo, e continuerò a farlo, non si decide di diventare scrittori, è una connotazione innata secondo me, per carità, e, vero che ci si rimodella e bisogna sempre aggiustare il tiro, ma la base è data dall' emozione che si prova nel momento in cui si stringe una penna! Altrimenti non arriverai mai al lettore!
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
l'Idea è nata di getto, un giorno mentre mi trovavo a Catania, ero seduta nei pressi di un bar in piazza Duomo, davanti a me LA MAESTOSA CATTEDRALE DI SANT'AGATA, Ignara una signora camminava assorta di certo nei suoi pensieri, e altre che la sfioravano di continuo senza accorgersi che quella signora man mano dalla busta che teneva sottobraccio perdeva mele, frutta mista, pomodori, ma invece di aiutarla continuavano nel loro frenetico chiacchiericcio, io mi sono avvicinata e aiutandola a raccogliere parte del contenuto della busta ci siamo messe a parlare e da quel tipo di incontro la signora ringraziandomi mi ha detto" questi sono gli incontri che fanno bene al cuore" riferendosi ad altri che aveva avuto nel corso della giornata...
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Definire quello che si prova è per me in questo momento inenarrabile! un misto di emozione e ansia, del resto ci si espone comunque a un giudizio! Un atto coraggioso, ma sono pronta, perché' credo nel mio libro ho espresso chiaramente il concetto nella fase di presentazione e nella sinossi, per' devo ammettere che vedere il tuo lavoro profilarsi in un vero e proprio libro è indescrivibile! Una creatura che vede la luce: la tua creatura! Beh che dire la consegno in mano al lettore certa che troverà la sua giusta collocazione, in quanto un libro prende vita nelle mani di chi lo legge insieme a quelle che lo scrivono! Buona lettura!
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il mio libro in fase embrionale è stata mia figlia! E mi ha distrutta di critiche! Certo si sa i figli sono i nostri migliori/peggiori giudici! Comunque dopo una accurata analisi mi ha detto" MA'... può andare dai!" Stavolta lo puoi mandare a una casa editrice! E solo dopo il suo assenso ho deciso di inviarlo a voi, grata e fiera di averlo fatto! Grazie infinitamente!
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Di certo l'audiolibro rappresenta una innovazione e un modo immediato di approccio; l'ascolto! Il fruitore chiude gli occhi e si immerge totalmente nel racconto! La capacità di comprenderne il significato, dato dalla cadenza e spessore alle parole da chi le pronuncia, aiuta tantissimo sia la comprensione del testo che la fluidità! facendo vivere il testo come un viaggio, un’esperienza anche a chi magari per vari problemi non può leggere! Credo che farò anche io del mio libro in seguito un audiolibro!

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