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06 Ago
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Intervista all'autore - Giordana Fauci -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è raccontare la vita, certamente romanzata, ovvero arricchita di particolari, talvolta reali, altre volte inventati.
Scrivere, dunque, non può non suscitare emozioni profonde: in ognuno e, ovviamente, anche in me... Quelle stesse emozioni generate dal vivere che ogni scritto rappresenta, nero su bianco.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Il reale è presente sempre: in questo mio settimo libro, ancor più che nelle sei precedenti opere. Perché in quest'ultimo ho raccolto 101 foto che ho scattato nel corso di recenti viaggi, dal 2024 ad oggi.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera ha rappresentato rivivere il ricordo di momenti particolarmente significativi, che dapprima ho desiderato immortalare in foto e, poi, condividere con chiunque, dopo averli collezionati in questa mia nuova opera.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta di un titolo di un'opera non è mai semplice, anche se può sembrarlo. Ritengo, in ogni caso, che un titolo debba essere semplice ed eloquente, mai ricercato. Così, nel caso di quest'ultima opera, trattandosi di foto, ho deciso di intitolare il libro "Illusioni Reali", specificando nel sottotitolo "Raccolta di 101 scatti fotografici". Perché tali ritengo le foto: splendide illusioni reali, perciò collezionate nei miei 101 scatti, realizzati in Italia e all'estero.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
...Una scelta oltremodo ardua: amo leggere e, dunque, ritengo davvero difficile poter scegliere una sola opera o autore.
Ricordo, in ogni caso, di avere già risposto a questa domanda, molti anni or sono. E, in tutta franchezza, non posso non ripetermi ancora.
Porterei con me IL LIBRO, perché è nella Bibbia che trovo risposte, tanto più in una situazione difficile come su "un'ipotetica isola deserta".
Oltretutto tale scelta non mi priverebbe di altra compagnia: la compagnia di Colui che ne è lo "Scrittore"... Uno Scrittore che, non a caso, mi accompagna ovunque, non solamente su un'isola deserta.
 
Ebook o cartaceo?
Non escludo l'uno a favore dell'altro. Quindi, entrambi. La scelta dipende unicamente dalle situazioni. In estate, ad esempio, senza dubbio, e-book, per questioni logistiche. Di contro, a casa, non posso non scegliere un cartaceo, che è - e rimarrà - insostituibile, grazie all'odore di inchiostro, al fruscio delle pagine sfogliate...
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Al primo libro è seguito con naturalezza il secondo e, poi, il terzo e così via, fino a giungere a quest'ultimo.
Sono, quindi, una scrittrice a tutti gli effetti. Ma non ho deciso di diventarlo, né quando. Mi è sempre enormemente piaciuto scrivere, come pure leggere.
Non a caso, sono giornalista! Forse scrivere ha sempre fatto parte del mio DNA. Non avrei non potuto farlo.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Raccolgo foto con passione da ormai molti anni e, ad un certo punto - per la precisione, qualche mese fa -, mi sono resa conto che avrei potuto farne un libro, così condividendo le mie esperienze di viaggio ed, anzi, ogni mia emozione con chiunque lo desideri... Emozioni ed esperienze che - mi auguro! - siano ben tangibili.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Si provano grandi emozioni e, al contempo, soddisfazioni. Sempre! Così è stato molti anni fa, dopo la pubblicazione della mia prima opera e così è ancor oggi, che sono giunta alla settima. Perché ogni libro è una "creatura" che non si può non amare.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Come accade ormai da anni, la prima persona è stata la mia amatissima figlia Damiana e, a seguire, la mia adorata madre.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Una frontiera che non ritengo affatto nuova, visto che li uso da anni. In effetti, vi sono situazioni in cui mi ritrovo ad ascoltare audio-libri, ad esempio durante i miei lunghi viaggi.
...Una frontiera che, al pari di quella degli e-book, va incentivata ancor di più.
Perché in un mondo in cui il tema dell'inclusione è - giustamente - presente in ogni dove, non si può non pensare alle molte persone che hanno problemi di vista - in primis, gli anziani -; persone che, grazie agli audio-libri, potranno ascoltare opere che non sono in grado di poter più leggere, ovvero vedere grazie ad una voce-guida che gliele rappresenta.
...Ben vengano, dunque, e-book, audio-libro e quant'altro la tecnologia ci fornirà. Purché ogni mezzo venga usato sempre con intelligenza, senza mai abusarne, come purtroppo accade coi social.

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