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09 Lug
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Intervista all'autore - Giorgia Avaltroni -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata e cresciuta nella periferia di Roma, ai piedi dei Castelli Romani, questo è uno dei motivi per cui amo il verde, la natura e la quiete al contrario del caos della città.
Ho sempre vissuto e vivo tutt'ora con la mia famiglia nella stessa casa, una piccola villetta con giardino, un luogo al quale sono molto legata affettivamente
perché conserva i ricordi più belli e al contempo più brutti dalla mia infanzia fino ad oggi ma anche perché non conosco altro rifugio o un posto in cui mi senta così al sicuro in tutto il mondo: questo, immagino, accomuna tutti noi.. avere un luogo o delle persone da poter chiamare "casa", un punto fermo nell'universo il cui valore e amore resterà immutabile.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Durante la mia adolescenza ammetto di non aver avuto interesse o di non essere stata educata a letture impegnative, o comunque che trasmettessero precetti determinanti per la mia crescita. Quando ero tra i banchi di scuola, ho dovuto per motivi di studio dedicarmi alla lettura di alcuni classici che - tuttavia - non mi hanno entusiasmato mentre - per mio personale piacere - sono stata un'avida lettrice del genere fantasy. Solo in seguito credo di essere maturata o di aver acquisito consapevolezze tali da dedicarmi a letture che avessero più spessore.
Forse il libro che mi ha iniziato a questa maturità è stato "Il Ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Penso di essere molto indignata rispetto a tutto quel che abbiamo perso dall'inizio dell'era digitale. Abbiamo perso il piacere e l'interesse nel recarci fisicamente ad acquistare un libro (e non parlo solo dei libri, includo un semplice vestito, il cibo, ecc...), di toccarlo e sfogliarne le pagine, sentirne l'odore, la consistenza, il peso ci è ormai sconosciuto .. abbiamo perso quell'attimo emotivamente prezioso in cui - terminandolo - lo riponiamo sul nostro scaffale oppure decidiamo di donarlo a qualcuno in un pacchetto, affinché quella persona condivida con noi l'importanza di ciò che abbiamo provato leggendolo.
Oggi non esiste più nulla che sia davvero solo nostro, ogni cosa si può trovare online e appartiene a tutti. Abbiamo perso il valore delle cose.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Ho cominciato a scrivere i miei pensieri su un quaderno a quadrettoni, quando avevo solo 7 anni. Già all'epoca sentivo dentro di me così tante emozioni, idee e sensazioni che sentivo l'esigenza di metterle nero su bianco, per fermarne il flusso, per dargli un significato, per conservare preziosamente tutto ciò che provavo e attribuirgli un nome. Per me, la scrittura, ha avuto fin dall'inizio un valore terapeutico, è stata un veicolo di sfogo e un modo per dare forma a quello che era ed è il mio mondo interiore, per collezionare i miei ricordi e tenerli a me per sempre, per ricordarmi chi sono e forse per tenere traccia di quel che mi sembrava importante o normalizzare tutto quel che mi spaventava o mi appariva strano e troppo grande provare, per la piccola bambina che ero.
In alcune fasi della mia vita, non in modo continuativo ma solo quando la mia mente e il mio cuore ne erano sopraffatti, tenevo un diario con tutti i miei pensieri e reazioni a ciò che succedeva ogni giorno. Dedicarmi alla scrittura è stata per me una scelta spontanea, il primo modo che ho individuato per riuscire ad esprimermi nel tempo e nella modalità che sentivo appartenermi, ma ad oggi penso di aver anche ponderato questo amore: tradurre in parole un universo emotivo così vasto e complesso come il mio richiede coraggio, audacia, è una scelta, una caduta libera e un salto oltre quella che è la paura di essere davvero noi stessi e prenderne atto osservando una pagina piena di parole come fosse uno specchio.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La mia necessità di scrivere nasce ogni volta che nella mia vita o nella mia giornata accade qualcosa che mi colpisce in modo intenso, nella mente e nel cuore, un episodio che provoca in me una scarica elettrica emotiva e un flusso di pensieri che non riesco a fermare se non poggiandoli sulla carta. Da quel momento, ogni cosa che vivo personalmente o che osservo nei luoghi e nelle persone che incontro, diventa un ricordo indelebile, un'esperienza unica che può essere positiva e felice oppure negativa e profondamente triste, ma che sulla carta diventa un vero e proprio insegnamento, qualcosa che scelgo di incastonare nel tempo e che contribuisce a formare la persona che sono.
Questo è quello che mi ha sempre spinta a scrivere. Questa raccolta di poesie rappresenta uno scrigno nel quale ho voluto conservare esperienze di vita personali o osservate da lontano, posti, sogni, sentimenti, lezioni ed un percorso attraverso quelle che sono le salite e le discese, le vittorie e le sconfitte, le gioie e i dolori di un qualsiasi essere umano che ha il dono e la maledizione dell'emotività, della sensibilità, di un sentire estremamente profondo.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Ho deciso di pubblicare questa raccolta di poesie affinché chiunque al mondo, con un certo grado di sensibilità e di emotività, scelga di non nascondersi più e forse riconoscersi un po’ nelle mie parole e nelle esperienze di cui parlo. Pubblico per gridare alle persone che le loro emozioni e pensieri hanno il diritto di correre libere dentro di noi e perdersi nel mondo. Ad oggi credo che la vita sia troppo breve per fingere di essere chi non siamo, per sminuire i nostri sentimenti e le nostre paure, per non tentare, non rischiare. Tutte le esperienze positive e soprattutto quelle avverse e ancor di più il modo in cui reagiamo ad esse, anche cadendo, anche fallendo, tutto questo ci rende chi siamo: particolari, originali, difficili da comprendere o da amare per qualcuno, ma pur sempre noi.
Siate semplici, autentici, veri, non abbiate paura di provare troppo o troppo poco, affrontate le cose con speranza, coraggio, passione, vivendo ogni emozione o esperienza fino in fondo, anche se fa male, anche se non capite cosa vuole che impariate. Abbiate l'audacia di mostrare la vostra unicità e la vostra profondità, oggi che si parla solo di perfezione e di eccellenza, voi siate l'eccezione, uscite fuori dagli schemi, dai vostri schemi, dalla vostra bolla di comfort. Accettate con serenità i vostri sbagli, ciò che vi rende diversi, perché c'è un posto nel mondo per ognuno di noi. Non abbiate timore di raccontare la vostra storia e ricordate che solo voi avete il potere di tracciarla, nel bene e nel male.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ne ho preso coscienza gradualmente nel corso della mia vita. Come ho già detto è sempre stata per me una cosa strettamente intima e personale e non ho mai pensato di condividerla con il mondo, tranne nel momento in cui ho imparato ad accettare e ad amare il modo in cui riesco a vedere e ad interpretare quest'ultimo, ma soprattutto quando ho iniziato a pensare che forse anche tante altre persone nell'universo possono avere due occhi, un cuore e una mente simile alla mia e così ho scelto di dare voce anche a pensieri che non sono i miei, nella certezza che molti di coloro che leggeranno si riconosceranno in quelle parole.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ricordo con estremo piacere ed è per me un ricordo prezioso quello legato alla scrittura della mia poesia "Balla". L'ho scritta mentre ero in viaggio, da sola, durante l'estate del 2024 e passeggiando per un borgo in provincia di Viterbo ho cominciato ad annotare i miei pensieri e la sensazione di libertà, unita alle consapevolezze che avevo raggiunto nei mesi precedenti. L'inverno precedente avevo vissuto un periodo molto difficile e provato molto dolore in poco tempo, ma la poesia parla di speranza e di come ho scelto di uscire da quel torpore e trarre da quelle esperienze dolorose un insegnamento positivo, una lezione verso quella che poteva essere la scelta della mia felicità. La poesia "Balla" rappresenta ad oggi un manifesto di speranza e il messaggio ultimo che voglio inviare al lettore: saper trarre gioia anche dai momenti tristi, scegliere di scorgere una luce anche nei momenti bui e lasciare accadere qualunque cosa debba essere, continuando a ballare, a vivere.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
All'inizio credevo che la mia raccolta di poesie non sarebbe mai divenuta un libro, essenzialmente perché - ripeto - ho sempre scritto solo e soltanto per me, per il sollievo e la quiete che la scrittura mi ha sempre donato.
Mi sono resa conto che avevo terminato la mia raccolta di poesie, e che era giunto il momento di concluderla, quando ho realizzato di aver espresso e raccontato tutto quello che accade in un percorso di crescita emotiva e maturazione, tutto ciò che a mio avviso risulta importante raggiungere in consapevolezza dentro di sé e nel rapporto con chi e con ciò che ci circonda.
 
Il suo autore del passato preferito?
Di sicuro, il poeta romantico John Keats.
L'estratto iniziale del poema Endimione è per me un manifesto della vita vissuta intensamente e ricorda quanto possono essere importanti ed essenziali le piccole cose viste e sentite da uno sguardo curioso ed un cuore affamato di bellezza.
C'è poi sicuramente Oscar Wilde, che nel suo "De Profundis" parla della sofferenza e dell'amore in un modo che ho compreso e sentito mio senza alcuno sforzo.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La possibilità che un libro possa essere letto e ascoltato direttamente dalla voce dell'autore è qualcosa di originale e che a mio avviso può donare molta più espressività a quanto è scritto infondendo nel lettore le stesse sensazioni provate dall'autore mentre creava l'opera.
L'audiolibro arricchisce, secondo me, l'esperienza della lettura rendendola immersiva ed intensa.

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