Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è raccontare la passione della mia vita, il lavoro di medico, cercando di trasmettere la scoperta meravigliosa che è stata la medicina funzionale, che ha cambiato non solo la mia visione di terapeuta, ma anche creato in me una diversa visione della Vita.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Assolutamente tutto, perché attraverso l'abitudine ad intravedere il paziente come un'unità emozionale e fisica, mi dà la possibilità di gestire anche i rapporti con gli altri nella vita quotidiana, pur nella consapevolezza che possiamo sempre rischiare di sbagliare, del resto, il più grande rischio è Vivere.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Dimostrare che la medicina Integrata, spesso sottovalutata, può essere una scelta di curare in maniera rigorosamente Scientifica, cercando di ripercorrere le cause del perché quel paziente si è ammalato proprio di quella cosa e non di un'altra.
Io vengo dalla medicina Ospedaliera, dove troppo spesso e velocemente ci si preoccupa di curare solo il sintomo, confidando che il nostro organismo, nonostante questa "soppressione" possa tornare ad autoregolarsi. Ma se questo non avviene gli si apre la strada a una patologia cronica.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Ho deciso di dare questo titolo proprio per far comprendere come l'infiammazione sia un processo fisiologico che il nostro organismo, se sta bene, fa ogni giorno in maniera silenziosa, quindi se questa poi si rende evidente, bisogna adottare dei metodi di cura che possano "accompagnarla" allo scopo di spegnerla senza bloccarla, altrimenti il nostro organismo la accumulerà, per tentare poi comunque di eliminarla alla prossima occasione.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
"Benattia" di Francesco Oliverio.
Un collega a cui ho dedicato le ultime righe delle mie conclusioni, una riflessione sul senso profondo della vita, dove la "malattia" se diventa l'occasione per capire perchè abbiamo avuto bisogno di ammalarci di quella cosa, per comprendere quale conflitto interiore l'ha davvero scatenata, può per incanto divenire una risoluzione, una "Benattia", ovvero l'occasione di una crescita personale.
Ebook o cartaceo?
Cartaceo tutta la vita
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho deciso di scrivere per mettere per iscritto che la medicina integrata non è una scelta empirica ma rigorosamente Scientifica e moderna, anche se molto più complessa e difficile.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Il Direttore Scientifico dell'AIMF la Società italiana di medicina Funzionale, essendo uno Specialista Otorinolaringoiatra mi chiese di scrivere qualcosa sull'infiammazione, un pamphlet.
Aveva aperto la diga di un fiume in piena...
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Una grande soddisfazione, il riassunto di una vita di ricerca, di grandi sacrifici professionali, nella consapevolezza di avere un pensiero alcune volte controcorrente.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Può essere una nuova forma di divulgazione, ma il libro cartaceo a mio modo di vedere, consente di soffermarsi su un concetto e ritornarci, segnarlo, appuntarselo nella mente.
