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16 Mag
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Intervista all'autore - Cristina Pezzetta -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è un modo per scappare dai problemi che abbiamo un po' tutti dalla vita, ma al contempo anche per esprimere quello che provo, che sento e vivo sul momento o anche, solo ricordarlo.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro gran parte di me c'è, e non solo il nome sulla copertina.
Mi sono messa a nudo nella mia più che sincera fragilità che normalmente la etichettiamo come punto dolente, e forse in certi casi è vero ma per l'uso che ne viene estratto, ma voglio precisare che è si dolente ma da lì estrapoliamo la forza dentro di noi.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Mi limito col dire: ricordare, ed elaborare con consapevolezza
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo di questo libro è uscito spontaneamente solo a metà del lavoro, inizialmente avevo qualcosa che sentivo dentro di me... ma diciamo che lo è sempre stato.
Ero in un momento buio della mia vita, e non sapevo cosa volessi o chi fossi, quindi diciamo che va proprio a essere un monito per ricordarci che tutti di noi hanno una luce dentro di sé, basta solo trovarla nel modo sano.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Beh, sicuramente mi porterei con me, il mio, ovviamente volevo solo ironizzare ma rimanendo seria sulla domanda ti direi, '' la terra desolata'' di T.S. Elliot
 
Ebook o cartaceo?
Preferisco l'intrattabile cartaceo
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Ho iniziato all' età di 15 anni... per me scrivere era come scrivere un ''diario segreto'' ma in modo più criptico per far scavare, per chi un giorno l'avrebbe letto, e addentrarsi nella profondità dell' animo, perché per chi come me tratta di poesia, è un addentrarsi nel profondo di chi scrivere su cosa lo spinge a esternare così tanto ma penso sia anche un far emergere da quanto oscura la loro profondità che generalmente si tiene nel proprio io , come la mia del resto, sensibilità ed empatia più forte rispetto alla media.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
È nato tutto a gennaio di quest'anno, quando decisi di andare in Toscana un paio di giorni con mia madre, per staccare da tutto.
Volevo risposte dentro di me e lasciarmi trasportare dalla fatalità, perché niente e per caso.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Si prova un senso di riuscita, e di essere stati capaci a creare qualcosa di proprio e mantenere saldi i propri obbiettivi
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Una persona a me moltissimo cara, che mi ha fatto anche se indirettamente incentivato a scrivere questo libro, e riacceso l'idea che tenevo in un cassetto che magari potevo davvero creare qualcosa di mio e farmi riaffiorare determinate domande interiori ma l'ambizione è sempre nata da me e per le mie capacità.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che logicamente per chi non ama la lettura o che motivazioni fisiche non ne ha la possibilità, possa dare comunque l’opportunità di conoscere i libri sotto questa forma e renderla più inclusiva.

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