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07 Mag
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Intervista all'autore - Sonia Manfra -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è un atto di espressione e liberazione. È una forma di esplorazione interiore che mi permette di connettermi con le mie emozioni più profonde, spesso regalandomi una sensazione di calma e soddisfazione.
Ogni parola scritta è un pezzo di me che si materializza sulla pagina, e questo processo può suscitare una gamma di emozioni, dalla gioia alla malinconia.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Ogni parola scritta è un pezzo di me che si materializza sulla pagina, e questo processo può suscitare una gamma di emozioni, dalla gioia alla malinconia.
Nell’opera, c’è sicuramente una parte della mia vita reale. Tra le righe ci sono esperienze, relazioni e sentimenti che ho vissuto, trasformati in versi. Tuttavia, mi piace anche mescolare fantasia e realtà, creando un mondo che, sebbene influenzato dalla mia vita, è costellato di elementi immaginari.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest’opera ha significato un viaggio di auto-scoperta e crescita personale. È stato un modo per dare voce a ciò che sento e per riflettere su esperienze passate. In poche parole, scrivere è stato un modo per trovare significato e connessione attraverso la narrazione.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo "Sotto un cielo di pervinca" è stata un processo complesso e ricco di riflessioni. Inizialmente, avevo pensato di intitolare l'opera "Sussurri di pensieri". Tuttavia, ho scoperto che esisteva già un titolo simile, e ho sentito il bisogno di trovare qualcosa di unico, che potesse rispecchiare davvero la specificità della mia storia.
Attraverso la ricerca di diverse idee e ispirazioni, sono giunta a "Sotto un cielo di pervinca". Questo titolo è nato da una fotografia scattata da Alessio, che ha catturato un momento di straordinaria bellezza. L'immagine, con il suo cielo sereno e i toni delicati del pervinca, ha evocato in me una profonda ispirazione e rappresentava perfettamente il senso di tranquillità e introspezione che volevo trasmettere nell'opera. In più la pervinca un fiore che resiste agli sbalzi climatici mi rappresenta a pennello.
Scrivere per me è un atto di espressione e liberazione. È una forma di esplorazione interiore che mi permette di connettermi con le mie emozioni più profonde, spesso regalandomi una sensazione di calma e soddisfazione. Ogni parola scritta è un pezzo di me che si materializza sulla pagina, e questo processo può suscitare una gamma di emozioni, dalla gioia alla malinconia.
Nell’opera, c’è sicuramente una parte della mia vita reale. Tra le righe ci sono esperienze, relazioni e sentimenti che ho vissuto, trasformati in storie e personaggi. Tuttavia, mi piace anche mescolare fantasia e realtà, creando un mondo che, sebbene influenzato dalla mia vita, è costellato di elementi immaginari.
In poche parole, scrivere quest’opera ha significato un viaggio di auto-scoperta e crescita personale. È stato un modo per dare voce a ciò che sento e per riflettere su esperienze passate. Così, il titolo "Sotto un cielo di pervinca" non è solo un’originalità, ma anche un simbolo di tutte le esperienze e le riflessioni che ho voluto esplorare nel libro, accompagnando il lettore in un viaggio unico attraverso le sue pagine.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se fossi su un'isola deserta e potessi portare con me un libro a livello poetico, sceglierei le "Poesie" di Pablo Neruda. La sua scrittura è un viaggio emozionale profondo, capace di catturare l'essenza dell'amore, della natura e della condizione umana. Ogni poema è un universo a sé stante, ricco di immagini vivide e sentimenti intensi, che mi permetterebbe di rifugiarmi in una bellezza senza tempo. Neruda ha il dono di trasformare le parole in una musica straordinaria, e ritrovarmi circondato dalla sua poesia potrebbe portarmi conforto e ispirazione in un contesto di isolamento.
In alternativa, porterei anche con me l'immaginario di alcuni versi di Emily Dickinson, che con la sua delicatezza e il suo sguardo unico sulle piccole cose ci invita a trovare la grandezza nell'ordinario. La sua poesia, essenziale e profonda, farebbe da collana di gemme luminosi, ognuna pronta a rivelare nuovi significati e piani di esistenza. Così, la mia permanenza sull'isola sarebbe accompagnata da un costante dialogo con la bellezza e la verità delle parole.
“Il piccolo principe" di Antoine de Saint-Exupéry. Questo libro è un capolavoro che racchiude in sé saggezza e profondità, affrontando temi universali come l’amore, l’amicizia e la ricerca del significato della vita. Ogni volta che lo leggo, scopro nuovi significati e interpretazioni, il che lo rende una scelta perfetta per una situazione come quella di un’isola deserta, dove potrei avere il tempo di riflettere ed esplorare le sue pagine in modo più profondo.
Se dovessi scegliere uno scrittore, optare per Saint-Exupéry sarebbe significativo, non solo per il valore delle sue opere, ma anche per la sua vita avventurosa e la sua capacità di trasmettere emozioni attraverso la scrittura. La sua visione del mondo e la sua poetica renderebbero la mia permanenza sull'isola tanto ispiratrice quanto meditativa, alimentando la mia immaginazione e il mio spirito in un luogo isolato.
 
Ebook o cartaceo?
Quando si tratta di "ebook" o "cartaceo", credo che entrambi abbiano i loro vantaggi e meritino un posto nel cuore dei lettori. Gli ebook offrono praticità e comodità, permettendo di portare con sé una biblioteca intera in un dispositivo leggero. Sono ideali per chi è sempre in movimento e desidera accedere ai libri ovunque, senza preoccuparsi del peso.
D'altra parte, il formato cartaceo ha un fascino unico e inimitabile. La sensazione di sfogliare le pagine, l'odore della carta e l'interazione tattile con il libro rendono l'esperienza di lettura più intima e coinvolgente. Molti lettori apprezzano la possibilità di annotare, sottolineare o semplicemente di avere un oggetto fisico da collezionare e esporre.
In definitiva, non credo che ci sia un'opzione superiore all'altra; ognuno può scegliere in base alle proprie preferenze e situazioni. Personalmente, ritengo che sia bello avere la possibilità di esplorare entrambe le modalità: gli ebook per la loro praticità e il cartaceo per la loro bellezza e tangibilità. Questo arricchisce l'esperienza di lettura e permette di apprezzare la letteratura in modi diversi.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Ho deciso di intraprendere la carriera di autrice durante il periodo del Covid, un momento in cui molti di noi hanno dovuto fare i conti con l'isolamento e la solitudine. Inizialmente, ho cominciato a scrivere una rubrica dal titolo "La luce della propria rotondità" per la Gazzetta di Milano, un modo per esprimere pensieri e riflessioni su ciò che stavo vivendo e osservando. Questa esperienza mi ha aperto le porte a una collaborazione con il giornale, dove ho potuto condividere le mie idee con un pubblico più ampio.
Tuttavia, sentivo che mi mancava qualcosa di personale, un progetto che potesse rappresentare davvero la mia voce e la mia creatività. La scrittura è diventata il mio rifugio, un modo per trasformare l'incertezza di quel periodo in qualcosa di costruttivo e significativo. Inoltre, come persona poliedrica, desideravo potermi esprimere in diversi modi, esplorando vari generi e stili. Così, ho iniziato a lavorare su un'opera che fosse tutta mia, dove potessi dare vita a emozioni e pensieri più profondi, arricchendo così il mio percorso creativo.
In quel contesto, ho realizzato che, sebbene mi senta più autrice che scrittrice, la scrittura non era solo una passione, ma anche un mezzo per connettermi con gli altri e con me stessa. Questo mi ha permesso di esplorare le varie sfaccettature della mia personalità, portandomi a intraprendere seriamente la carriera di autrice.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di "Sotto un cielo di pervinca" è nata da un momento di riflessione profonda, ispirata dall'osservazione della bellezza semplice e autentica che ci circonda. Mentre passeggiavo con il mio cane fra i parchi di Milano, ho notato il cielo che si tingeva di un delicato blu pervinca, un colore che evoca calma e serenità. Quella visione ha suscitato in me un'ondata di emozioni e ricordi, e ho cominciato a riflettere sull'importanza di trovare significato nelle piccole cose della vita. Da quel momento, ho sentito la necessità di esplorare queste sensazioni attraverso la poesia, creando un'opera che potesse catturare l'essenza di ciò che abbiamo intorno a noi.
Un aneddoto legato alla scrittura di questo libro riguarda una delle mie sessioni di scrittura notturne. Una sera, ispirata da un particolare verso che mi frullava in mente, ho deciso di sedermi e scrivere in tranquillità. Mentre scrivevo, la luna brillava alta nel cielo milanese e le stelle scintillavano sopra di me, creando un'atmosfera magica. Mi sono persa tra le parole e, all'improvviso, mi sono resa conto che la poesia stava prendendo forma in modo del tutto naturale e spontaneo. Quella notte è stata speciale e ha segnato un punto di svolta nella scrittura del libro, poiché ho sentito di aver trovato una connessione autentica con la mia voce poetica.
"Sotto un cielo di pervinca" è quindi il risultato di una combinazione di ispirazioni visive e momenti di introspezione profonda, ricordi che si intrecciano con la meraviglia della vita. Scrivere questo libro è stato un viaggio di scoperta, e sono grata per ogni istante che ha contribuito a dargli vita.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro è un'esperienza indescrivibile e profondamente gratificante. È come assistere a una nascita, in cui ogni parola, ogni pagina e ogni capitolo si uniscono per formare qualcosa di unico e di significativo. C'è una gioia immensa nel vedere le proprie idee, emozioni e riflessioni tradursi in forme tangibili, capaci di comunicare con gli altri.
Questa sensazione è spesso accompagnata da un misto di eccitazione e vulnerabilità. Il timore di come sarà accolto il lavoro cozza con la soddisfazione di aver dato vita a una narrazione che rappresenta una parte di me. È un processo che invita anche alla riflessione: il libro diventa uno specchio dei miei pensieri e delle mie esperienze, un luogo dove la mia voce può risuonare oltre i confini della mia vita quotidiana.
Inoltre, la consapevolezza che le parole scritte possano avere un impatto sui lettori, ispirarli o farli riflettere, è estremamente toccante. Questo legame emotivo tra l'autore e il lettore crea una connessione profonda, rendendo ogni sforzo e ogni sacrificio legati alla scrittura più che ripagati. In definitiva, vedere il proprio lavoro trasformarsi in un libro è un momento di realizzazione, un traguardo significativo in un lungo viaggio creativo.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il mio libro è stata mia zia. È stata un'esperienza molto speciale condividere il mio lavoro con lei, poiché la sua opinione è sempre stata per me molto importante. La sua lettura non solo mi ha dato una preziosa prospettiva esterna, ma è stata anche un momento carico di emozioni, in cui ho potuto vedere la reazione di qualcuno che mi conosce bene e che ha sempre sostenuto le mie aspirazioni. Il suo feedback e il suo incoraggiamento hanno reso quell'esperienza ancora più significativa per me.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro è assolutamente affascinante e offre un modo innovativo per vivere la letteratura. Gli audiolibri rendono i testi accessibili a un pubblico più vasto, permettendo a chi ha difficoltà a leggere o semplicemente preferisce ascoltare di immergersi nelle storie in un modo diverso. Questa forma di narrazione si adatta bene ai ritmi frenetici della vita moderna, consentendo di fruire di un libro durante gli spostamenti, mentre si svolgono altre attività o semplicemente per rilassarsi.
Inoltre, gli audiolibri offrono un'esperienza sensoriale unica, poiché la voce del narratore può arricchire la narrazione attraverso toni, pause ed enfasi, portando i personaggi e le emozioni a un livello ancora più profondo. Questo crea una connessione speciale tra l'ascoltatore e il testo, a volte persino diversa rispetto alla lettura tradizionale.
Tuttavia, è importante mantenere un equilibrio con la lettura tradizionale, poiché entrambe le forme hanno il loro valore e le loro sfide. Gli audiolibri possono stimolare l'immaginazione e la creatività in modi unici, ma la lettura visiva permette una riflessione approfondita e un'interazione diversa con il testo. In sintesi, considero l’audiolibro una risorsa preziosa nel panorama letterario attuale, capace di attrarre nuovi lettori e di ampliare la dimensione della narrazione

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