Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Vengo da Napoli. Sin da bambina ho manifestato un grande trasporto per la scrittura. Adoravo la lettura, a carpire la mia attenzione è stata la letteratura antica.
E la tematica di interesse è stata sicuramente il femminismo quindi l’emancipazione delle donne. Mostrando dedizione nell' analizzare la figura femminile di varie etnie in tutti i suoi aspetti. Altra tematica che da sempre mi ha affascinata è la spiritualità in tutte le sue sfaccettature. Diventare scrittrice è stato un lieto evento inaspettato. Si è trattato di un traguardo raggiunto, derivazione di un operato di carattere individuale. Quindi di un percorso intrapreso di crescita personale e spirituale.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
In passato dedicavo ad essa moltissimo tempo, tanto da riportare gonfiori alle dita. Questa intensa attività mi dipingeva dinnanzi ai miei occhi e alle mie conoscenze più intime. Familiari ecc.... come la figura storica, intellettuale sumera, anche in altre civiltà antiche esempio quelle Egizie. Lo scriba, in merito aggiungo che era incaricato di svolgere anche altre mansioni non strettamente letterarie. Ma di sua competenza erano anche altre attività dall' archivistica. Quindi svolgevano il ruolo di bibliotecari all' area contabilità. Erano gli eruditi dell’epoca. Continuando, rispondendo alla domanda. Oggi ho trovato un equilibrio, scrivo quando lo ritengo essenziale.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Ovviamente una donna. Una scrittrice Nipponica. La nota autrice Giapponese Banana Yoshimoto. Dal mio punto di vista in assoluto la migliore scrittrice del Sol Levante. Per lo straordinario connubio tra carica emotiva, l’assertività nell' espressione, la sobrietà adoperata nella trattazione dei suoi capolavori letterari. Uno dei miei libri preferiti è il dolore le ombre e la magia.
Perché è nata la sua opera?
Perché' mi sono resa conto che la società si preoccupa soltanto quando si discute dell’argomento parità di genere semplicemente di sottolineare l’identificazione dell’ego, alimentando competizione. Cioè ci si è autoconvinti di essere il genere che ci rappresenta. Quindi un ruolo materiale, sociale, terreno. Ciò non corrisponde alla realtà. Era giusto che si facesse chiarezza. Noi siamo anima. A confutare questa tesi sono alcuni elementi: le inclinazioni anemiche cioè i talenti, le abilità sviluppate nell' esistenza attuale, oppure anche problematiche che influenzano la psiche ad esempio le fobie sono retaggi di vite precedenti.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Non ha influito notevolmente. Perché' da sempre anticonformista ho preservato la mia autenticità. Anche se un aspetto che mi ha condizionata è il conservazionismo, patriottismo, maschilismo del sistema Occidentale e uno più incisivo la misoginia, la ferocia di quello patriarcale Orientale che mira ancora oggi l’immagine della donna, costringendo quest' ultima ad incarnare l’archetipo delle Dee depotenziate. Nel peggiore dei casi quelle vulnerabili.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me scrivere è una forma d' arte. Non un mero strumento di comunicazione. È fonte di ispirazione. Inoltre si tende a credere erroneamente che la scrittura abbia una valenza solamente narrativa. In realtà essa è anche guaritiva perché' estremamente risolutiva, liberatoria quindi efficace nell' elaborazione dei traumi che interessano la sfera emozionale e psicologica essa viene adoperata nell’ambito del benessere come forma terapeutica. Comunque per quanto concerne il quesito postomi poc'anzi entrambe le circostanze.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Quasi tutto. Tranne una poesia dedicata ad una amica e a molte donne prigioniere di dinamiche relazionali abusive. Sapendo leggere i tarocchi mi sono ispirata alle innumerevoli vittime che emergevano durante i consulti di cartomanzia che per passione svolgevo e che a quanto pare risuonavano. Ritraendo il drammatico quadro della situazione. In una ottica spirituale vengono definiti incontri Karmici. Profondamente infelici ma grandemente evolutivi. Trattandosi di lezioni da apprendere, per elevarsi. Cioè perseguire come obiettivo l’ascensione. Il principio Cristico. Cioè il risveglio delle coscienze. E garantire la guarigione attraverso un atto d' amore incondizionato il perdono, favorendo l’occasione di innescare un processo di trasmutazione interiore soprattutto nell’ambito sentimentale.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Si una donna per restare in tema. Come ho precisato anche nello spazio riservato alla dedica nel libro. Mia sorella Paola alla quale sono molto legata.
La quale ha creduto fermamente in me. E mi ha supportata soprattutto al livello emotivo e pratico. Per me vale molto più l’aspetto emozionale, la fiducia che è un sentimento nobile, la cui vibrazione e l’intento di base è positivo, propositivo che qualsiasi altro intervento di natura supportativi materiale.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Non è un romanzo. Ma sarebbe stupendo scriverne e pubblicarne uno. È una raccolta di poesie, racconti e un trattato. La prima è stata mia sorella ovviamente. E poi mia madre ecc...
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Assolutamente sì. Perché' è giusto tutelare anche il nostro pianeta preservando l’ambiente. Quindi ridurre il più possibile lo spreco di carta. Evitando di sacrificare gli alberi. L' ebook in linea con i tempi che impongono l’adozione di strumenti digitali per adeguarsi al progresso di questa era oltre ad essere una innovazione tecnologica è una soluzione di natura ecologica. Infatti per quanto concerne l’ambito informativo quindi nel campo della formazione e dell’istruzione sono una sostenitrice della modalità telematica come forma di divulgazione dell’apprendimento ad esempio: Corsi professionali e nello specifico universitari on-line.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono totalmente d'accordo. Perché' questa iniziativa non è solo una innovazione digitale è indubbiamente uno strumento rivoluzionario. Una alternativa estremamente versatile, fruibile per tutti. Cioè l’unione tra editoria e tecnologia è semplicemente geniale, può rivelarsi grandemente supportativi come attività di volontariato per un pubblico di lettori che dispongono solo di un canale purtroppo non quello visivo come altri, ma soltanto quello uditivo l’unico senso mediante cui filtrare la realtà. Cioè i non vedenti è importante coinvolgere anche questa categoria purtroppo impedita, nell' ottica del rispetto umano, e della fratellanza perché' anche essi parte della collettività in questo modo non si sentiranno esclusi.
