Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato in uno dei più centrali e prestigiosi Rioni di Roma e cresciuto in un Quartiere di periferia della stessa città ove era ed è ancora estremamente difficile vivere rimanendo nell'ambito della legge.
Dopo le Elementari, ho proseguito gli studi presso un collegio di Salesiani e li ho completati con impegno stressante in un ITI di assoluto prestigio, il "G. Galilei" di Roma: il titolo di studio conseguito mi ha consentito di avere sempre un lavoro qualificato, di quelli che consentono di mettere su famiglia ed allevarla senza tanti problemi.
L'attività lavorativa, che non mi ha mai stancato né annoiato, l'ho svolta, inizialmente, in un grande complesso siderurgico, a Genova, per 8 mesi, ove avevo il compito di programmare l'intero ciclo di produzione dei manufatti da produrre; poi, fino al pensionamento, sono stato impegnato in una Società di livello mondiale ove ho svolto attività di Engineering, Packaging e Buyer.
Ho avuto una prima moglie, che mi ha lasciato vedovo al 50esimo anno di matrimonio, dopo aver messo al mondo 5 figli. Era molto bella e di ottima salute all'inizio, ma in seguito sono intervenuti notevoli problemi patologici che le hanno compromesso l'organismo, nonostante il mio costante, assiduo impegno nel tentativo di risolverli, con ogni genere di intervento della medicina.
Dopo il decesso della mia signora ed una parentesi vedovile di due anni, ho avuto occasione di rincontrare un amore di gioventù con cui mi sono nuovamente coniugato.
Attualmente vivo con la mia nuova signora, che ho conosciuto ed amato quando aveva 15 anni ed io 24, anche lei pensionata da un ente pubblico non abbiamo problemi economici, e viviamo in una comoda abitazione in un bel Quartiere di Roma.
Non ci facciamo mancare nulla, dal cibo all'abbigliamento, dal Teatro al Cinema, dalle Vacanze alle Crociere, alle amicizie.
La mia salute è ancora buona, nonostante l'età, ma la stessa cosa non si può dire della mia signora, che comunque ha la mia assidua assistenza nella cura delle sue Patologie.
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ai miei nipoti non consiglio letture particolari, ma li invito a leggere sempre, qualsiasi cosa.
Però, il consiglio maggiore che gli do è quello di dedicarsi all'Enigmistica che a me ha dato molto aiuto nel momento di svolgere problemi sotto forma di quiz: oggi che in qualsiasi concorso si procede con i Quiz è molto importante avere una mente aperta in tal senso.
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’eBook?
Che è una gran cosa per la natura, ovviamente, perché gli alberi e le foreste in genere non devono subire abbattimenti né depauperazioni a causa della carta necessaria per i libri.
Per quanto riguarda l'eBook non saprei dire: non mi ci vedo ancora a leggere un romanzo da un PC o da un cellulare.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Non so se è un amore ponderato: penso sia la necessità di fissare su carta qualcosa dei miei pensieri, i sentimenti e quant'altro.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Questo non è il primo libro che scrivo: il primo l'ho scritto per mettere su carta tutto ciò che rientrava nei miei ricordi, perché così avrei sempre avuto la possibilità di richiamare alla mente quei ricordi, e goderli o rimpiangerli ancora.
Questo libro invece, è stata la logica conclusione di “raccolta di pensieri e sentimenti”, con scambio di messaggi quotidiani, con la mia attuale signora.
Li avevo già fatti stampare in esemplari unici, da una piccola stamperia che aveva dimostrato di apprezzare molto quelle raccolte, quindi, la pubblicazione di questo libro ne è stata la più logica delle conseguenze.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Che messaggio posso inviare io, ad una età, per la quale non mi sento ancora maturo per la vecchiaia, io che non amo stare senza fare nulla, io che sono stato sempre un super-attivo.
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Nella mia vita non ho mai avuto questo sogno, il desiderio di scrivere, ma ora che la mia attività si sta riducendo, a causa dell'età non più molto vigorosa, lo scrivere mi sembra un ottimo impegno. Oltretutto mi fa ripassare alla mente episodi degni di essere ricordati.
Ma a proposito del lavoro, quello che ho svolto nella mia vita: è sempre stato un impegno che doveva concludersi con l'emissione di un documento che non lasciasse adito ad interpretazioni diverse dal desiderato, e per questo il più possibile preciso e conciso, perché il documento poteva comparire davanti ad un Tribunale, se il risultato non corrispondeva a quanto prescritto, per corrispondere o far corrispondere economicamente eventuali inadempienze.
Questo mi ha fatto divenire molto capace di descrivere situazioni le più disparate.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì, ce ne sono pure diversi, anzi moltissimi, ma non è il caso di scendere in particolari: non vorrei cadere nel patetico e con descrizioni forse poco inclini ad una corretta interpretazione.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
In tutta la mia vita non ho mai pensato di non portare a termine qualcosa: sono sempre stato ben determinato a concludere, in positivo o in negativo, ogni cosa da me iniziata.
Il suo autore del passato preferito?
Non ho preferenze anche se, all'occorrenza leggo di tutto perché per natura sono molto curioso.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Tutto il bene possibile, specialmente se la voce parlante fosse di un Vittorio Gassman, un Alberto Lupo o un Gigi Proietti o, comunque, con una cultura ed una simpatia equivalente a quella di un Roberto Benigni.
