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15 Apr
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Intervista all'autore - Clarissa Poggi -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Nasco e cresco in una piccola cittadina nel cuore della maremma, Grosseto, dove rimango fino ai 30 anni, da una famiglia borghese.
Non vivo più lì ma in un posto fantastico la Val d'ordine dove tutto scorre senza tempo.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La sera......io, un calice di rosso e tutto prende vita.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Ken Follet, Oriana Fallaci, Ammaniti.
 
Perché è nata la sua opera?
Per il mio fuoco interno.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ho un diploma di istituto magistrale, perché mio padre credeva che le signorine di buona famiglia dovessero essere maestre o infermiere…io che avevo il fuoco volevo rompere tutti quegli schemi, sociali e familiari che m'imbrigliavano.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È una evasione dalla realtà per raccontare la realtà.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Io sono la protagonista assoluta dei miei racconti...fantasie sogni, desideri.
Li c'è il mio sentire.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Clarissa
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Il primo racconto è stato per molto tempo nascosto in un cassetto per vergogna e per la paura del giudizio avevo solo 23 anni …la mia carissima amica Marta che mi spronò a continuare.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non lo so, io scrivo ancora su un quaderno, mi piace sentire l'odore dell'inchiostro sulla carta.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È divertente per me farli su alcuni racconti che ho scritto ma penso che leggere una storia permette al lettore di assaporare e intraprendere lo stesso viaggio dello scrittore.

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