Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
05 Mar
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Chiara Valerio -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è un'urgenza, la necessità di esprimere il mio pensiero, la mia visione del mondo, le mie emozioni.
Ma è anche la possibilità di dare voce anche alle vite degli altri, non solo alla mia; è l'opportunità di utilizzare la mia esperienza e le mie parole per raccontare qualcosa che possa avere un significato e un senso anche per altri.
Scrivendo, mi sento libera di comunicare ciò che provo e che sono.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Ogni poesia che scrivo è autobiografica e strettamente legata alla mia esperienza personale, al mio vissuto quotidiano e alle emozioni provate nell'attraversarlo.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Io sono sempre stata attenta agli invisibili, a coloro che non hanno voce, alle persone che vengono emarginate per i motivi più vari. Nella realtà che mi circonda, vedo molti uomini e donne bloccati nei loro stereotipi e in pregiudizi che li allontanano gli uni dagli altri; a volte, la paura delle differenze tra esseri umani e l'incapacità di accogliere l'unicità di ciascuno, spingono ad innalzare muri e ad allontanare le persone. Ho voluto scrivere questo libro per dare voce a chi non ce l'ha, per esaltare la bellezza della diversità tra i viventi e per iniziare ad abbattere qualche muro, qualche pregiudizio.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata immediata e così importante da sovrastare tutto il resto; infatti, le poesie della raccolta non hanno titolo ma solo data, perché sono tutte racchiuse nell'unico titolo della raccolta.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Le città invisibili di Italo Calvino, perché racconta un Altrove che mi affascina.
Se una notte d'inverno un viaggiatore, sempre di Italo Calvino, per la bellezza che sa raccontare.
 
Ebook o cartaceo?
Preferisco il cartaceo, ma non sono contraria all'ebook. Semplicemente, mi piace molto annusare le pagine di un libro e toccarle con mano...
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non ho deciso di intraprendere la carriera di scrittrice, semplicemente ho iniziato a scrivere poesie per l'urgenza di condividere con altri il mio mondo interiore.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
La pandemia e l'esperienza dell'isolamento mi hanno fatto comprendere l'importanza che per me ha il fatto di sentirmi connessa agli altri esseri umani. Mi sono resa conto che l'idea di non conoscere le vite di miliardi di uomini e donne, mi dava la vertigine: vorrei non sentirmi così lontana dalle vite degli altri.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Vedere un proprio manoscritto diventare un libro è come partorire una creatura che, da quel momento, cessa di appartenerti. Le poesie che ho scritto non sono più mie, nel momento in cui vengono pubblicate le affido a chi vorrà leggere.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Non so se sia stata mia madre o mio fratello.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Trovo che l'audiolibro sia un'opportunità molto interessante.

Acquista il Libro sul nostro ecommerce