Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un medico di base in rapida discesa verso la pensione.
Vivo e lavoro a Mesagne (BR).
Non sono uno scrittore ne ambisco a diventarlo, diciamo piuttosto che sono un hobbista della parola e della scrittura.
Per il dono dell'età matura, per ragioni professionali e politiche ho maturato il convincimento che l'uomo (me compreso) è il più meschino dei mammiferi viventi e che non ha speranza di redenzione se non nella sua immaginazione.
Questo è stato il motore della mia voglia di raccontare.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Io scrivo preferibilmente di mattina presto (dalle 5 alle 7) perché è il momento in cui la mente è più brillante, i sogni ancor non sfumano e poi dopo devo lavorare
Il suo autore contemporaneo preferito?
Non sono uno scrittore e neanche un lettore!.
Da qualche anno mi sono intrippato nell'ascolto degli audio libri per cui ascolto tutto ciò che passa il convento da Manzoni, a Pirandello, a Verga, da Cechov, a Dostoevskij, a De Maupassant, a E.A.Poe, da Pasolini a D'annunzio ma forse è Calvino l'autore che più mi ha impressionato.
Naturalmente non ho più tempo e modo di approfondire quindi rimango in superficie e la mia cultura rimane orfana della parte che forse più mi era congeniale e che ho meno coltivato nella mia vita: la letteratura.
Ma non si può avere tutto
Perché è nata la sua opera?
Opera, nel mio caso, è una parola del tutto inappropriata.
Ho scritto dei racconti quasi brevi per dar corso alla mia inventiva che nella vita ho espresso in forme varie: ho dipinto, scolpito, fatto e scritto per il teatro, ho suonato in una band, tutto con lo spirito e la curiosità del dilettante allo sbaraglio, lo stesso spirito che ho messo nello scrivere questo mio primo libro.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Vivo e opero nella città di Mesagne in passato capoluogo della SCU (Sacra Corona Unita) e in questi anni candidata a capitale della cultura. Ho vissuto questa metamorfosi da postazioni privilegiate avendo svolto appassionata attività politica e diversi incarichi istituzionali fino alla carica di Sindaco, per cui ho frequentato molto da vicino il baratro e il riscatto sociale.
Ho conosciuto in fanciullezza la miseria e la speranza, ho vissuto gli anni delle lotte studentesche, delle aggregazioni giovanili, della voglia di un mondo di pace e di fratellanza così come oggi vivo la grande disillusione di un mondo che al contrario annichilisce.
Ho vissuto l'esaltazione dell'impegno politico e il riconoscimento sociale e il più grande dramma che un padre può provare.
Come può tutto questo non condizionare pensieri e parole dette o scritte!?
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è un modo per me di trasfigurare la realtà e filtrarla attraverso l'immaginazione
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Non saprei dire, certo i personaggi dei miei racconti li manovro io con la mia sensibilità, la mia fantasia e la mia esperienza
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
L'autrice della prefazione, una mia cara amica che insegna lettere in un Istituto Superiore, mi ha indotto a credere che valeva la pena (e spero abbia avuto ragione).
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Certo prima di buttarmi in questa avventura assai presuntuosa ho fatto leggere i miei racconti a qualche amico che sapevo essere avvezzo alla lettura e tutti mi hanno corrisposto un giudizio positivo (penso più per amicizia)
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non saprei è una domanda per cultori della lettura e io non lo sono. Certo costoro mi dicono che prendere un libro in mano è un'esperienza impagabile e non confrontabile con l'ebook
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È la mia nuova frontiera di conoscenza
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