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06 Gen
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Intervista all'autore - Mario Bellaviti -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
I primi 9 anni in montagna, tra l'Aprica e il Tobale, poi a Milano per mezzo secolo.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Un saggio sulla speranza
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’eBook?
Hanno entrambe il loro perché Sì deve stare al passo coi tempi, purché la gente non abbandoni la lettura, che è sempre arricchente ed educativa
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
un colpo di fulmine, ma ponderato
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
la tristezza del quotidiano
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Non si è mai vinti, direi nemmeno di fronte all'evidenza
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
È un sogno nel cassetto emancipatosi fino a diventare una realtà sul comodino
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
La digressione su Kant, perché interpretare il filosofo aiuta ad ammettere anche una realtà extra-fenomenica
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Mai
 
Il suo autore del passato preferito?
Baricco
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Molto interessante e pratica

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