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27 Giu
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Intervista all'autore - Trude Tijmensen -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Da dove vengo?
una domanda impegnativa, ambigua forse.
il punto di partenza, geograficamente, è Balikpapan, una località sulla costa di Borneo, attualmente chiamato Kalimantan.
Il nucleo famigliare è olandese/tedesco, ma non ha importanza decisiva nello sviluppo evolutivo.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Sempre, nella mente.
Realmente, più la mattina.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Diversi.
Tanti.
Murakami e tanti altri.
 
Perché è nata la sua opera?
Non basterebbe una singola risposta: forse, il desiderio di narrare, cogliere l'attimo dell’anima, soprattutto nei bambini.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il vissuto è vasto, professionalmente va dalla formazione linguistico alla formazione medico/psicologico alla preparazione pedagogico dell'infanzia.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Ambedue le cose, dipende dalla scelta narrativa, poesia, racconti brevi.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Un 'infinità di cose, volente o nolente.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, il contatto con i bambini.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad una persona vicina a me in quel momento.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Spero di no, anche se sono una lettrice dell’ebook per comodità pratiche
(p.e. durante i viaggi).
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Una possibilità in più in determinate occasioni o bisogni

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