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05 Giu
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Intervista all'autore - Diego Borella -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Venezia, mi hanno chiamato Diego e ormai mi sono abituato. Non mi ricordo mai quanti anni ho ma so d'essere nato nel "78
Scrivo per professione, divertimento e quasi ossessivamente da quando ho nove anni. Qualcosa successe all'epoca che mi cambiò parecchio.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Tento e tendo di avere degli orari "d'ufficio" quando non ho altri lavori tra le mani. Ma in verità' è un 24/7. Il taccuino in tasca c’è sempre ed i cassetti sono sempre più pieni
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Domanda tosta. Tra i vivi e produttivi in Italia: De Luca, Cotroneo, Grossi: ce ne sono tanti. Gli scandinavi, gli americani, per fortuna il mondo è pieno di eccellenti scrittori.
 
Perché è nata la sua opera?
Stavo imparando il finlandese via internet con un ottimo insegnante. Lingua splendida ed impossibile. Dopo qualche lezione gli proposi " scriviamo un romanzo!" e lui: "Diego, non sapresti neanche scrivere una lettera". Dopo altre lezioni proposi " un'opera teatrale?" risposta " Diego…" e qualche settimana dopo "Poesie?", e lui "hmmm..." ed io " haiku!", " ok, proviamo". Dopo poco abbandonai il finlandese ma da allora scrivo haiku tutti i giorni
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Moltissimo. Leggo e scrivo da sempre. Ho avuto la fortuna di condividere la vita con persone curiose, colte e creative. La mia sola certezza è che la relazione e l'amore tra me e la parola non potrà' finire mai. La parola è il gioco più bello del mondo
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è reale, è parte fondativa della realtà'. Spesso l'atto di scrivere crea e cambia la realtà' stessa. È molto più di evadere e raccontare; può' essere prigione e libertà, tanto raccontare quanto inventare. Scrivere è una realtà.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tanto. Questi Haiku sono per me come i sassolini di Pollicino ma non per tornare a casa, mi seguono ed io seguo loro per arrivare altrove. Spero sia un bel posto. Comunque io continuo a camminare con loro.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Tutti. "Gli Altri". I "miei" autori, le persone a cui voglio bene e le poche che odio. Ed un amico in particolare che, ignorando i miei testi "più seri", mi ha portato a scrivere prima favole fino a spingermi a questo gioco basato sul rispetto della sintesi, questi Haiku>
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Al suddetto amico, pochi altri amici fidati ed a Voi
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo di sì. A me la carta piace tanto, mi piace proprio "l'oggetto libro" ma la vita è più veloce di noi e per far sopravvivere la necessaria meraviglia dello scrivere e del leggere l’ebook è un’ottima soluzione per quest'epoca
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Meraviglioso, comodo, adatto alle vite viviamo. Va letto bene sia chiaro: leggere un testo non è cosa facile. Ma è una grande ed ormai affermata realtà. Io mi ci addormento quasi ogni sera.

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Mercoledì, 14 Giugno 2023 | di @BookSprint Edizioni