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06 Ott
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Intervista all'autore - Virgilio De Vito -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è libertà assoluta. Libertà da tutto e da tutti, Scrivere è raccontarsi per come si è e non per come si appare.
Nello scrivere si provano tutte le emozioni dell’essere: Gioia, Noia, rancore, Amore, Tristezza....
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Ogni brano racconta un pezzetto di vita reale, vissuta o aspirata.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere ha significato palesare le proprie emozioni rendendole visibili agli altri. Raggrupparle in questa opera significa raccontare buona parte della mia vita.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
No, È stato semplice e pressoché unico anche se di sfumature ce n'erano.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Indubbiamente i libri di Virgilio, i più famosi: l'Eneide e le Bucoliche e poi Dante: La Divina Commedia. Perché nell'Eneide intravedo la vera nascita del popolo italico, le Bucoliche ci portano nella natura e Dante con il suo capolavoro ci porta ad immaginare i tre mondi dell'aldilà.
 
Ebook o cartaceo?
Essendo un conservatore propendo per il cartaceo non disdegnando il progresso moderato dell'Ebook
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non ho mai deciso di intraprendere la carriera di scrittore. Non sono e non mi sento uno scrittore. Sono uno che di tanto in tanto scrive.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro nasce allorquando mi capita tra lee mani la cartella con i manoscritti e ad evitare che andassero persi li ho raccolti in una cartella virtuale. Siccome anche il virtuale può andare perso la stampa è da sempre quella che rimane. Il romanzo invece, in via di ultimazione, e nato dopo aver consigliato ad un’amica, con qualità di scrittrice, di scrivere e pubblicare, oltre a tesi e ricerche, anche romanzi.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Indubbiamente è la stessa soddisfazione di quando si porta a termine un qualsiasi manufatto.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mio nipote Alessandro.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Il progresso non si può arrestare e questa nuova forma arricchisce la variegata possibilità di diffusione di una opera.

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