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21 Giu
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Intervista all'autore - Stefano Fanti -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Imola in provincia di Bologna, ho trascorso l'infanzia e la giovinezza a Castel San Pietro Terme.
La cosa che mi ha fatto sempre sorridere è che ancora oggi non sono riuscito ad allontanarmi da questi luoghi che mi hanno visto crescere. Sono 22 anni che insegno e gli ultimi 12 proprio a Castel San Pietro Terme. La scuola? C'è solo un Istituto Comprensivo... che mi ha visto correre nei lunghi corridoi da quando avevo 6 anni, fino ad oggi che ne ho 47. Oggi, però, non corro più come allora, ma i lunghi corridoi sono rimasti... è sempre bello sentirsi a casa.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Da tempo conservo nella mia libreria un bellissimo libro dal titolo: "PNL è LIBERTÀ" scritto da Richard Bandler e Owen Fitzpatrick, Alessio Roberti Editore Srl. Questo libro lo consiglierei a tutti gli adolescenti ma non solo, dai 16 anni in avanti. Questo libro contiene storie piene di suggerimenti, idee, informazioni che aiutano il lettore a sviluppare inconsciamente nuovi modi di sentirsi e di pensare. Per proiettarsi nel futuro, occorre far funzionare l'inconscio nella maniera più efficace: questo produce una visione ampia delle cose, abitudini e modi di pensare multipli. Ritengo il libro, un antidoto per i giovani e tutte quelle persone che si ritrovano in una società stereotipata piena di preconcetti.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Penso la stessa cosa che, traslando il ragionamento come ho scritto nel libro "Scuola Digitale", è capitata quando al cinema si è affiancata la televisione. Banalizzando, emergono i concetti della velocità d'informazione, di recupero delle notizie presso la propria dimora, dell'ampliamento di conoscenze a disposizione. Sintetizzando quindi si evincono i principi di necessità, comodità e versatilità. Alla luce di cui sopra, ben venga l'eBook.... ma allo stesso tempo sono convinto che non sparirà il libro cartaceo fosse anche per il solo piacere di annusare il profumo della carta...
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Il mio piacere nello scrivere non lo vedrei in senso lato. Lo definirei come il desiderio sia di trasmettere e far riflettere su tematiche di settore a me molto care. Capire ora, prendere consapevolezza di quanto corra la società nelle sue molteplici sfaccettature mi ha portato da qualche anno a re-inventarmi e cercare il modo di aiutare le persone in questa corsa folle del vivere quotidiano.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Il libro "Scuola Digitale", l'ho voluto condividere, per aiutare le famiglie a capire meglio le trasformazioni che la scuola sta vivendo e il perché le stesse siano così importanti per i nostri figli.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
I messaggi forti che emergono dalla lettura del libro "Scuola Digitale" sono legati ai concetti di una didattica diversa, un nuovo modo di comunicare, alle esigenze che gli alunni hanno attraverso la comunicazione, un nuovo ruolo del docente, l'attenzione delle famiglie nell'uso dei devices e il loro posto nella vita di tutti giorni. Mai come ora, visto la situazione pandemica vissuta da tutti, ci ha messo difronte a delle esigenze nuove in ambito comunicativo. Non si torna più indietro. La scuola e le famiglie ancor più di prima devono camminare insieme.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
La scrittura per me è una scoperta di pochi anni fa. Da piccolo erano altri i sogni nel cassetto. Nasco sportivo, libero, curioso, mai avrei pensato di approdare al mondo della scrittura. Non credo di avere la vera passione dello scrittore, penso piuttosto alla voglia di trasmettere semplici pensieri connessi alla mia dedizione d'insegnante.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Tra le motivazioni che mi hanno spinto a scrivere il libro, riporto quella più personale, quella più sentita nel mio privato. Ho dedicato il libro a mia figlia che ha cominciato la prima elementare... Quante emozioni sono riemerse, quante domande mi ha fatto sulla scuola. Io le ho detto: Eleonora comincio a spiegarti cosa significava tanto tempo fa la parola scuola…; lei voltandosi indietro con risposta pronta ha urlato: "Alexa... cosa significa la parola scuola?". In quel momento dentro di me ho detto: credo sia meglio cominciare a scrivere!
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Non ho mai pensato di non riuscire a terminare il libro, perché sapevo dove e cosa volevo raggiungere. In verità tutte le perplessità sono arrivate alla fine quando non sapevo come muovermi nel mondo dell'editoria.
 
Il suo autore del passato preferito?
Mi ritengo una persona curiosa e di default non sono legato ad un autore specifico. La cultura e la conoscenza si ampliano quando lo stesso concetto viene trattato nelle sue molteplici sfaccettature da studiosi, scrittori, letterati, con un background differente. Con questo voglio dire che per quel determinato argomento ho nella mia libreria diversi autori. In sintesi posso dire che non mi interessano romanzi, avventure, storie fantastiche, gialli o altro... non leggo per svago, leggo per ampliare le conoscenze in tematiche di settore, quali la didattica, la scuola, la pedagogia, la comunicazione, l'informatica, il sociale.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro, lo vedo ancora lontano come mezzo "naturale" di leggere. Rimane specifico per categorie di persone che sono avanti con l'età, o giovani ragazzi affetti da patologie legate alla vista, alla motricità fine ecc. Ascoltare, come nel caso dell'audiolibro, è un'azione che siamo tendenzialmente portati a fare nei momenti di relax, di svago, quando ad esempio ascoltiamo la musica nel tempo libero. I ragazzi fanno questo oggi. L'audiolibro credo non sia un canale che possa avvicinare un ragazzo al libro, almeno per il momento. Senza poi considerare che la capacità di ascolto delle persone in generale è calata anche a causa degli innumerevoli input visivi a cui ogni giorno siamo sottoposti. In ogni caso: ai posteri l'ardua sentenza...

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