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08 Apr
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Intervista all'autore - Gianluca Giovannini -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura mi permette di vivere delle sensazioni e delle emozioni che altrimenti potrebbero andare perdute. È terapeutica, rafforza il mio ego e mi fa evadere, anche se per poco tempo, dalla realtà.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Se parliamo di fatti, luoghi e date, essendo un romanzo storico, direi nulla.
Ma se penso ai valori e ai sentimenti che hanno contraddistinto la vita dei protagonisti del mio romanzo, mi sembra come di aver scritto qualcosa di fortemente personale. Nonostante questo libro sia terminato, credo che il suo incantesimo sia destinato ad influenzare la mia vita ancora a lungo.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Questo libro è stato un meraviglioso viaggio della mente e del cuore, tra le pieghe di una straordinaria storia d'amore ai tempi della guerra.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
E’ stata semplice, scontata, perché era un titolo già scritto nel libro.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me “Guerra e pace” di Lev Tolstoj. Un romanzo storico che unisce bene storicità, filosofia e scienza; personaggi reali a personaggi inventati; storie personali alla storia ufficiale.
 
Ebook o cartaceo?
Istintivamente mi verrebbe da dire cartaceo, perché sono un bibliofilo. Tuttavia, credo che gli e-book abbiano una serie di vantaggi da non trascurare: sono più economici e permettono di avere una ricchissima biblioteca sempre in tasca, puoi selezionare dei pezzi ed inviarli ad un amico, non si rovinano con gli anni e grazie alla retroilluminazione puoi leggerli anche al buio.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho incominciato a scrivere il mio primo romanzo all’età di 17 anni, dopo aver ascoltato dai miei nonni alcuni aneddoti sulla Seconda Guerra Mondiale. Da qui in poi, ho iniziato ad ampliare le mie conoscenze in materia intervistando altri ex reduci di guerra e collezionando cartoline, lettere e documenti provenienti dai diversi fronti.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Dopo aver raccolto la straordinaria confessione di un’anziana maestra, ho deciso di scrivere questa storia d’amore ai tempi della Guerra, per renderla universale ed immortale. Tanti aneddoti mi legano a questo libro, ma il più importante è quello del ritrovamento della Pen Drive, in cui avevo scritto le prime 50 pagine del romanzo, smarrita lungo un tratto di spiaggia affollatissima.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un grande motivo di orgoglio, soprattutto quando pensi di aver salvato dall'oblio una bellissima storia di guerra, incontrato gente e visitato luoghi, trascorso notti insonni e giornate intere davanti ad un pc. Tenere in mano il tuo libro, leggere nella copertina il tuo nome e quel titolo che ti è rimasto in testa come un tarlo, sentire il profumo e il fruscio della carta dove sono impresse le tue parole, è una soddisfazione che ripaga ogni sforzo.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Un anziano professore di letteratura e studioso della guerra.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
So che su internet è possibile trovare molte piattaforme da cui scaricare gratuitamente gli audiolibri di alcune delle opere letterarie più importanti. Sicuramente rappresenterà il futuro dell’editoria, ma per il momento preferisco ancora l’esercizio della lettura.
 

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Venerdì, 08 Aprile 2022 | di @BookSprint Edizioni